Oggi, durante le elezioni in Moldavia, un’intensa offensiva informatica ha preso di mira il sistema elettorale del Paese. Il primo ministro Dorin Recean, esponente filo-europeo in carica dal febbraio 2023, ha denunciato una serie di tentativi di attacchi hacker contro le infrastrutture elettorali, in particolare contro il portale ufficiale della Commissione elettorale centrale e numerosi seggi all’estero.
Cyberattacchi sventati e blocco di 4.000 siti
Secondo quanto riferito da Recean, gli attacchi informatici sono stati rilevati e neutralizzati in tempo reale, garantendo così la regolarità del voto. Tuttavia, la piattaforma host.md è stata temporaneamente bloccata dall’Agenzia nazionale per la cybersicurezza (Stisc) a seguito di un massiccio attacco DDoS che ha reso inattivi circa 4.000 siti web. Il premier ha sottolineato che tali assalti sono stati orchestrati in maniera simultanea, segnalando una chiara volontà di interferire nel processo democratico moldavo.
Elezioni Moldavia: scontro politico tra filo-europei e filo-russi
Le elezioni vedono contrapporsi il blocco filo-europeo, guidato dalla presidente Maia Sandu e sostenuto dal governo di Recean, e quello filo-russo rappresentato dall’ex presidente moldavo Igor Dodon. Quest’ultimo, uscendo dal seggio, ha ribadito la sua visione di una Moldavia libera da paure e dittature, auspicando un ritorno alla normalità attraverso la tutela dell’interesse nazionale, lo sviluppo agricolo e relazioni pacifiche con tutte le nazioni. Dodon ha inoltre accusato la presidente Sandu di voler invalidare i risultati elettorali, annunciando una protesta pacifica per lunedì prossimo, convinto che la vittoria dell’opposizione filo-russa sia ormai evidente.
Evacuazione e controlli al consolato moldavo
In contemporanea, un allarme bomba ha causato l’evacuazione temporanea del consolato della Moldavia a Bruxelles, situato in Avenue Franklin Roosevelt, dove si stava svolgendo una sessione di voto per i cittadini moldavi residenti in Belgio. Le autorità locali hanno prontamente intervenuto, ma dopo le verifiche la minaccia si è rivelata del tutto infondata. Per motivi di sicurezza, elettori e funzionari del consolato sono stati fatti uscire dall’edificio in via precauzionale. La polizia ha condotto un’ispezione accurata degli ambienti, senza però rilevare alcuna traccia o indizio che potesse confermare la presenza di un ordigno esplosivo. Il consolato è stato quindi riaperto e le votazioni sono riprese regolarmente, garantendo il diritto di voto alla diaspora moldava in Belgio.
Allarmi bomba anche in altri seggi esteri
Nel corso della giornata, ha riferito il ministero degli Esteri di Chisinau, si sono verificati falsi allarmi bomba anche in altri seggi elettorali all’estero. Tuttavia, tutte le segnalazioni sono state smentite dalle autorità locali, e i seggi della diaspora moldava sono rimasti operativi senza ulteriori interruzioni. In una nota ufficiale, il ministero ha voluto ringraziare “i cittadini che hanno atteso pazientemente ed esercitato il loro diritto di voto”.






