Sono iniziate oggi in Myanmar le elezioni legislative organizzate dalla giunta militare, un appuntamento elettorale che si svolge sotto il rigido controllo dell’esercito e che ha suscitato forti dubbi sulla sua legittimità a livello internazionale. Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello affinché il processo elettorale sia libero, equo, inclusivo e credibile, condizione ritenuta imprescindibile per il futuro democratico del Paese.
Le elezioni in Myanmar sotto il controllo della giunta militare
Le urne si sono aperte in diverse zone del Myanmar, in una tornata elettorale che si protrarrà fino al 25 gennaio 2026, svolgendosi in più fasi per ragioni di sicurezza. Il voto è gestito dalla giunta militare guidata dal generale Min Aung Hlaing, che ha votato per primo e ha garantito che si tratti di elezioni “libere ed eque”, respingendo ogni accusa di manipolazione. Tuttavia, va sottolineato che tutti i partiti democratici sono stati sciolti e che il processo è percepito da molti osservatori internazionali come uno strumento per legittimare il governo militare, instaurato con il colpo di Stato del febbraio 2021.
Il monito dell’ONU e la situazione politica attuale
Le Nazioni Unite hanno espresso solidarietà al popolo birmano, sottolineando che il futuro del Myanmar deve essere deciso attraverso un processo elettorale che rifletta realmente la volontà della popolazione. Il segretario generale dell’ONU ha ribadito che solo elezioni libere, eque, inclusive e credibili potranno garantire stabilità e pace in un Paese segnato da anni di conflitti interni e repressioni. Dal 2021, il Myanmar è governato de facto da una dittatura militare guidata da Min Aung Hlaing, già comandante in capo delle forze armate e Primo ministro ad interim, che ha assunto il potere con un colpo di Stato che ha destituito il governo civile di Aung San Suu Kyi.
Le tensioni interne restano alte e il contesto politico rimane instabile, mentre la comunità internazionale continua a monitorare con preoccupazione l’evoluzione della situazione nel Paese. Le elezioni di oggi rappresentano un momento cruciale, ma il loro svolgimento sotto il controllo esclusivo della giunta militare rischia di compromettere la credibilità del voto e di allontanare ulteriormente la Birmania dal cammino democratico.






