Bruxelles, 9 dicembre 2025 – In vista del prossimo summit dell’Unione Europea, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha delineato le priorità che saranno discusse dai 27 capi di Stato e di governo, invitandoli a focalizzarsi sul futuro finanziario dell’Unione e sulle sfide geopolitiche attuali. Tra i temi caldi figura l’allargamento dell’Ue, con nuovi ingressi previsti in un futuro non troppo lontano, un aspetto che Costa considera cruciale per la stabilità e la prosperità del continente.

Le priorità del Consiglio europeo: allargamento e quadro finanziario pluriennale
In una lettera di invito indirizzata ai leader europei in vista del summit di dicembre, Costa ha sottolineato che l’attenzione deve concentrarsi principalmente sul quadro finanziario pluriennale (Qfp). Il presidente del Consiglio europeo ha riconosciuto i significativi progressi fatti sotto la presidenza danese nel portare avanti i lavori preparatori, ma ha evidenziato la necessità di un intenso impegno per raggiungere un accordo entro la fine del 2026 sul prossimo Qfp e sul relativo finanziamento. Nel documento si evidenzia l’importanza di rispettare il calendario fissato per garantire la stabilità finanziaria dell’Unione.
Oltre al quadro finanziario, tra i temi centrali del vertice figurano la situazione geoeconomica globale, la difesa comune, la migrazione e il conflitto in Medio Oriente. In particolare, Costa ha definito l’allargamento dell’Ue un investimento geostrategico fondamentale, sottolineando come i processi di riforma nei paesi candidati abbiano un effetto trasformativo profondo. Alcuni di questi paesi, ha precisato, potrebbero soddisfare le condizioni per entrare nell’Unione in tempi relativamente brevi.
Reazioni e posizioni su Europa e sicurezza
Il dibattito sul futuro dell’Europa è accompagnato da dichiarazioni significative di altri esponenti europei. L’ambasciatore italiano presso la Nato, Alessandro Azzoni, ha espresso un sentimento di fastidio verso le critiche rivolte all’Europa da paesi non europei, sottolineando la legittimità delle critiche interne ma respingendo quelle esterne. Su X, Azzoni ha scritto: “Come italiano posso criticare l’Italia, come europeo posso criticare l’Europa, ma che lo facciano non italiani con l’Italia e non europei con l’Europa mi dà profondamente fastidio”.
Intanto, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, ha definito “ridicolo” il documento statunitense che mette in discussione la libertà dell’Ue. In audizione alla commissione esteri dell’Eurocamera, Kallas ha affermato che l’Europa è “molto libera e liberale”, ricordando le proprie origini estoni. Ha inoltre evidenziato l’importanza di una leva economica europea da utilizzare con decisione, in particolare attraverso i Prestiti di riparazione, per sostenere Kiev nel suo impegno difensivo. “Dare fondi all’Ucraina non prolunga la guerra, la aiuta a difendersi”, ha precisato, rigettando la narrativa di Putin che accusa l’Europa di essere un ostacolo alla pace.
La sfida della sicurezza e la pressione sulla Russia
Nel contesto della crisi in Ucraina, Costa ha indicato la necessità urgente di un intervento da parte dell’Ue per rispondere alle esigenze finanziarie di Kiev nel 2026-2027, comprese quelle militari e di difesa. La decisione su come finanziare questi impegni sarà uno dei punti cruciali del summit. Costa ha inoltre auspicato un rafforzamento della pressione sulla Russia come parte integrante della strategia europea per sostenere una pace giusta e duratura.
Parallelamente, Kallas ha ribadito che il sostegno all’Ucraina è una spesa ben inferiore rispetto ai costi di una guerra su larga scala in Europa. Ha sottolineato il ruolo della cooperazione collettiva europea nelle decisioni di politica estera, evidenziando che il conflitto è alimentato da una narrazione falsa diffusa da Mosca.
Questi temi si intrecciano con le attuali sfide geopolitiche e le tensioni globali, confermando il ruolo centrale dell’Unione Europea nel promuovere stabilità, sicurezza e sviluppo economico nel continente e oltre. Le discussioni del vertice di dicembre saranno fondamentali per tracciare la strada da seguire nei prossimi anni.






