La Polonia ha vissuto ore di tensione dopo l’ingresso di droni russi nello spazio aereo nazionale durante un massiccio attacco contro l’Ucraina. I caccia polacchi sono decollati nella notte per contrastare la minaccia, abbattendo alcuni velivoli. Lo ha confermato il premier Donald Tusk, spiegando che sono in corso le ricerche per rintracciare i rottami.
Secondo il ministero della Difesa di Varsavia, i droni hanno sorvolato aree vicine alla città di Zamosc e le province orientali di Masovia, Podlachia e Lublino. La popolazione è stata invitata a rimanere in casa e ad attenersi alle indicazioni delle autorità.
Difesa aerea al massimo livello
Le forze armate hanno comunicato che “aerei polacchi e alleati operano nel nostro spazio aereo e i sistemi radar e di difesa sono al massimo livello d’allerta”. Il premier Tusk ha seguito di persona le operazioni, definendo le violazioni “ripetute e inaccettabili”.
Il ruolo della NATO
Il ministro della Difesa, Władysław Kosiniak-Kamysz, ha sottolineato che Varsavia è in costante contatto con il comando della NATO. Sui social ha invitato la popolazione a mantenere la calma e a non avvicinarsi ai resti dei droni, ancora oggetto di indagine.
Anche il presidente Duda Nawrocki è stato aggiornato in tempo reale, come comunicato dall’Ufficio per la sicurezza nazionale.
Aeroporti temporaneamente chiusi
Nella notte quattro scali aerei – tra cui i due di Varsavia, quello di Lublino e il polo strategico di Rzeszów – sono stati temporaneamente chiusi per “attività militari non pianificate volte a garantire la sicurezza dello Stato”. La Federal Aviation Administration statunitense ha confermato le misure precauzionali, ma da Varsavia non è arrivata alcuna conferma ufficiale sulla chiusura dei terminal.






