Erbil, 4 luglio 2025 – Un drone carico di esplosivo è stato intercettato e abbattuto nella tarda serata di ieri nelle vicinanze dell’aeroporto internazionale di Erbil, nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. La struttura ospita una base militare della coalizione anti-jihadista guidata dagli Stati Uniti. Le forze di sicurezza curde hanno confermato che l’episodio non ha causato né vittime né danni.
Intercettazione del drone e sicurezza dell’aeroporto
Alle 21:58 locali (20:58 in Italia), i servizi antiterrorismo del Kurdistan hanno annunciato l’abbattimento del drone. L’aeroporto di Erbil, uno dei più importanti e trafficati dell’Iraq, è dotato di una delle piste di atterraggio più lunghe al mondo ed è stato frequentemente bersaglio di attacchi con droni e razzi negli ultimi anni. Dana Tofeek, direttore ad interim dell’aeroporto, ha rassicurato sull’integrità della struttura, sottolineando che solo un volo ha subito un lieve ritardo a causa delle misure di sicurezza.
Un funzionario della difesa statunitense ha dichiarato all’Afp di essere a conoscenza dell’esplosione provocata dal drone all’esterno della base aerea di Erbil, aggiungendo che l’episodio è sotto inchiesta. Tutto il personale statunitense presente è stato rintracciato e nessun ferito o danno alle risorse statunitensi è stato registrato.
Contesto geopolitico e frequenza degli attacchi
L’aeroporto internazionale di Erbil rappresenta un punto strategico per la coalizione internazionale anti-jihadista e per le forze statunitensi presenti nella regione. La città, con una popolazione stimata di oltre 1,6 milioni di abitanti e riconosciuta come una delle più antiche al mondo per continuità di urbanizzazione, si trova in una zona storicamente instabile. Negli ultimi anni, la struttura è stata ripetutamente colpita da attacchi missilistici e con droni, riflettendo le tensioni geopolitiche che coinvolgono l’Iraq e i suoi vicini, tra cui l’Iran e gli Stati Uniti.
Al momento non è stata rivendicata la responsabilità dell’attacco con il drone. Le autorità locali e internazionali continuano a monitorare la situazione, mantenendo alta la guardia sulla sicurezza dell’area.






