Milorad Dodik, leader della Republika Srpska, ha lanciato un violento attacco contro la ministra degli esteri austriaca Beate Meinl-Reisinger, accusandola di ignoranza riguardo alla Bosnia-Erzegovina e di ostilità verso i popoli cristiani
Il recente attacco del leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik contro la ministra degli esteri austriaca Beate Meinl-Reisinger ha sollevato un acceso dibattito sulle relazioni tra Bosnia-Erzegovina e Austria. Dodik ha accusato la ministra di ignorare completamente la realtà della Bosnia e di interferire negli affari interni del paese, affermando che non ha una reale comprensione della storia e delle complessità della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba.
Le radici storiche del conflitto
Durante un’intervista a Sarajevo, Dodik ha messo in evidenza il passato coloniale austriaco in Bosnia, sottolineando che “la storia del coinvolgimento austriaco in Bosnia non può essere dimenticata“. Ha ricordato come i serbi abbiano fermato per due volte i piani di coloro ai quali gli austriaci avevano concesso potere politico e militare. Questo risentimento storico continua a influenzare le relazioni tra le nazioni, rendendo il clima politico sempre più teso.
Le accuse di ostilità
In aggiunta, Dodik ha accusato la ministra austriaca di mostrare una particolare inclinazione verso la comunità musulmana, definendo le sue posizioni come ostili nei confronti dei popoli cristiani della Bosnia. “Difficilmente riesce a indicare la Bosnia-Erzegovina su una mappa“, ha affermato, insinuando una mancanza di competenza da parte della Meinl-Reisinger. Queste dichiarazioni evidenziano le tensioni etniche e religiose che caratterizzano la regione.
Un contesto politico complesso
Il deterioramento delle relazioni tra la Republika Srpska e il governo austriaco è palpabile, specialmente dopo le recenti dichiarazioni della ministra Meinl-Reisinger. La sua accoglienza a un gruppo di studenti serbi in protesta durante una maratona verso Bruxelles ha suscitato critiche anche da parte del ministro degli esteri serbo, Marko Djuric. Questo episodio dimostra quanto il dibattito sulla democrazia e sulle aspirazioni politiche in Bosnia sia infuocato e complesso, coinvolgendo non solo le dinamiche interne ma anche le influenze esterne di stati come l’Austria.






