La Commissione Europea ha annunciato di star seguendo con attenzione la situazione riguardante il divieto di manifestazioni Pride in Ungheria
La situazione riguardante il Pride di Budapest del 28 giugno è sotto attenta osservazione da parte della Commissione Europea, che si trova a dover affrontare un contesto legislativo complesso in Ungheria. Nonostante l’impegno dell’Unione Europea nella difesa dei diritti umani e dell’uguaglianza, la responsabilità di autorizzare eventi come le marce del Pride è attribuita alle autorità locali e nazionali.
Leggi controverse in Ungheria
Recentemente, l’Ungheria ha introdotto una legge che vieta sia l’organizzazione che la partecipazione a eventi LGBTQ+, giustificando tale decisione con una modifica costituzionale che pone il diritto del bambino al di sopra di altri diritti fondamentali, inclusa la riunione pacifica. Questo provvedimento è parte di una legislazione più ampia che include anche il divieto di “promozione dell’omosessualità” ai minori, per il quale Budapest è già stata deferita alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Misure provvisorie e diritti fondamentali
Durante un recente briefing stampa, una portavoce della Commissione ha spiegato che, al momento, non ci sono violazioni pendenti contro l’Ungheria che potrebbero giustificare misure provvisorie. “Abbiamo a disposizione una cassetta degli attrezzi“, ha affermato, riferendosi alla possibilità di esaminare la legislazione nazionale per verificarne la compatibilità con l’acquis comunitario. Sebbene questo processo possa richiedere del tempo, è essenziale per garantire che i diritti fondamentali siano rispettati in ogni Stato membro dell’Unione.
Il futuro dei diritti civili in Ungheria
La Commissione ha ribadito il suo impegno a sostenere l’uguaglianza e a costruire un’Unione in cui tutti possano vivere liberamente e riunirsi pacificamente. Tuttavia, la situazione in Ungheria solleva interrogativi sulla direzione futura dei diritti civili nel paese e sul ruolo dell’Unione Europea nella protezione di tali diritti. La tensione tra le politiche nazionali e i principi europei di inclusione e uguaglianza rimane un tema rilevante, con il mondo LGBTQ+ in attesa di sviluppi e decisioni riguardanti la partecipazione al Pride di Budapest.






