Il settore energetico ucraino è scosso da un grave scandalo di corruzione che ha portato alle dimissioni della ministra dell’Energia, Svitlana Grynchuk, su richiesta diretta del presidente Volodymyr Zelensky
Attraverso un post su Facebook, la ministra ha comunicato: “Ho scritto una lettera di dimissioni”, allegando una foto del documento scritto a mano. Nel messaggio, Grynchuk ha sottolineato che durante la sua attività professionale non sono state riscontrate violazioni di legge e ha espresso gratitudine al presidente Zelensky per la collaborazione. La mossa segue la richiesta esplicita del capo dello Stato, che ha sollecitato le dimissioni non solo della ministra dell’Energia, ma anche del ministro della Giustizia, German Galushchenko, il quale si è dimesso poco dopo la collega.
Dimissioni multiple nel governo ucraino per scandalo corruzione
La decisione di licenziare entrambi i ministri è stata formalizzata con la presentazione di una mozione alla Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, con la richiesta di destituzione. La premier Svyrydenko ha sottolineato su X: “I ministri hanno presentato le loro richieste di dimissioni secondo le modalità previste dalla legge”.
L’inchiesta riguarda un sistema di tangenti da circa cento milioni di dollari collegato alla società statale Energoatom, che gestisce le centrali nucleari ucraine. Le autorità anticorruzione, in particolare l’Ufficio nazionale anticorruzione (NABU), hanno condotto oltre 70 perquisizioni e arrestato cinque persone, mentre due risultano indagate. Tra i sospetti figurano un imprenditore influente, un ex consigliere del ministro dell’Energia e il capo della sicurezza di Energoatom.
Tra i principali sospettati figura l’imprenditore Timur Mindich, vicino a Zelensky per la sua partecipazione nella società mediatica Kvartal 95, fondata dallo stesso presidente ucraino. Secondo la Procura Specializzata Anticorruzione (SAPO), Mindich avrebbe orchestrato lo schema di corruzione sfruttando rapporti personali con il capo dello Stato, mentre Galushchenko è accusato di aver ricevuto benefici personali in cambio del controllo sui flussi di denaro nel settore.
Zelensky: “Massima integrità nel settore energetico”
In un messaggio su X, Zelensky ha ribadito la sua posizione di tolleranza zero verso la corruzione, sostenendo ogni indagine condotta dalle autorità anticorruzione e dalle forze dell’ordine. Il presidente ha chiarito che la rimozione della ministra dell’Energia ucraina è una questione di fiducia, “la decisione è immediata, la più rapida”, ha affermato. Ha inoltre annunciato l’imminente firma di un decreto per l’applicazione di sanzioni contro due persone coinvolte nel caso.
Lo scandalo arriva in un momento particolarmente delicato per l’Ucraina, ancora alle prese con blackout, raid russi e gravi danni alle infrastrutture energetiche. Zelensky ha sottolineato l’anomalia di tali intrighi in un settore così cruciale per la sicurezza nazionale.
Parallelamente, il presidente ha evidenziato le pesanti perdite economiche inflitte alla Russia nel settore energetico, stimando una riduzione di almeno 37 miliardi di dollari nelle entrate da petrolio e gas entro la fine dell’anno, un dato che contribuisce a frenare la macchina da guerra russa, come riportato nel rapporto del capo del Servizio di Intelligence Estera, Oleh Ivashchenko.






