La Commissione Europea ha risposto oggi alle richieste avanzate dalle autorità ungheresi circa la possibile designazione del collettivo Antifa come organizzazione terroristica. Nel corso del briefing con la stampa, la portavoce dell’esecutivo comunitario, Anitta Hipper, ha chiarito che “dovremo controllare la lettera quando la riceveremo» ma ha sottolineato che “quando si tratta della procedura per indicare individui o entità nell’elenco dei terroristi dell’Ue, c’è un’intera procedura su questo”.
La procedura europea per la designazione di gruppi terroristici
La portavoce Hipper ha voluto evidenziare come l’Unione Europea disponga di un iter formale e rigoroso per l’inserimento di soggetti o organizzazioni nella lista nera antiterrorismo. Questo processo prevede l’esame approfondito delle richieste, la raccolta di prove e la valutazione da parte delle autorità competenti, prima di poter procedere con una designazione ufficiale. Al momento, non risulta alcuna decisione presa riguardo alla proposta ungherese, né tantomeno una posizione assunta dall’UE in merito ad Antifa.
Antifa, un movimento antifascista internazionale e la sua complessità
Antifa è un collettivo antifascista internazionale, composto da gruppi eterogenei di attivisti di estrema sinistra, con ispirazioni comuniste, anarchiche e socialiste libertarie, che si oppongono a ogni forma di estrema destra. Il movimento non ha una struttura centrale né leader riconosciuti, ma è organizzato in gruppi indipendenti che coordinano le proprie attività in modo orizzontale. Nato negli anni ’80 in Germania, Antifa è attivo in diversi Paesi europei, inclusa l’Italia, e oltre oceano.
Recentemente, a livello internazionale, c’è stata una crescente attenzione sulle attività di Antifa, culminata con l’ordine esecutivo firmato oggi dal presidente statunitense Donald Trump, che ha designato Antifa come organizzazione terroristica interna negli Stati Uniti. Contemporaneamente, il premier ungherese Viktor Orbán ha espresso l’intenzione di seguire la stessa linea, citando episodi di violenza avvenuti a Budapest nel 2023 come giustificazione.
La proposta ungherese arriva in un contesto internazionale complesso e controverso, dove la definizione di Antifa come organizzazione terroristica è ancora oggetto di dibattito politico e giuridico. Bruxelles, al momento, mantiene una posizione di prudenza e rispetto delle procedure consolidate, in attesa di valutare eventuali richieste formali.






