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Home Esteri

Dentro al Tony Blair Institute: emergono forti legami con Oracle su AI e dati NHS nel Regno Unito

The New Statesman parla della profonda influenza di Larry Ellison e di Oracle sul Tony Blair Institute e sul governo britannico

by Marco Viscomi
26 Settembre 2025
Una foto di Tony Blair che parla in una conferenza

Tony Blair Institute e i profondi legami con Larry Ellison di Oracle | Alanews

Dubai, 26 settembre 2025 – In un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale e dall’innovazione tecnologica, il rapporto tra politica, tecnologia e potere economico si intreccia in modi complessi e controversi. Al centro di questa dinamica si trovano due figure di spicco: Tony Blair, ex Primo Ministro britannico e attuale presidente esecutivo del Tony Blair Institute for Global Change (TBI), e Larry Ellison, fondatore di Oracle e attualmente l’uomo più ricco del mondo secondo Bloomberg con un patrimonio stimato di oltre 350 miliardi di dollari. Secondo The New Statesman l’influenza di questi due protagonisti si è manifestata in vari ambiti, dalla politica internazionale alla gestione dei dati sanitari pubblici, suscitando dibattiti e preoccupazioni sull’uso e la proprietà delle informazioni, nonché sulla trasparenza delle relazioni tra settore pubblico e privato.

Tony Blair Institute e Larry Ellison: un rapporto di potere e tecnologia

Nel febbraio 2025, durante il World Governments Summit a Dubai, Tony Blair ha introdotto Larry Ellison, che si stagliava su un enorme schermo alle sue spalle come simbolo di potere e innovazione. Ellison, all’età di 81 anni, conserva un ruolo di primo piano nella Silicon Valley e continua a guidare le strategie di Oracle, una delle aziende tecnologiche più influenti a livello globale. Durante l’evento, Ellison ha messo in guardia sulla rapidità con cui si avvicina l’era dell’intelligenza artificiale superintelligente, esortando i governi a unificare e rendere accessibili i propri dati per sfruttare appieno le potenzialità dell’AI. Come esempio ha citato il sistema sanitario britannico, il NHS, che, secondo lui, detiene una quantità enorme di dati sanitari ma troppo frammentati per essere utilizzati efficacemente.

Due settimane dopo, il Tony Blair Institute ha pubblicato un rapporto intitolato “Governing in the Age of AI: Building Britain’s National Data Library”, ribadendo la necessità di creare una biblioteca nazionale dei dati che metta insieme in modo sicuro e centralizzato le informazioni del NHS, superando così la frammentazione attuale. Il TBI sostiene che questo progetto è fondamentale per far sì che il Regno Unito possa competere in un’economia globale sempre più dominata dall’intelligenza artificiale.

Le controversie sul ruolo del Tony Blair Institute e i legami con Oracle

Nonostante le buone intenzioni dichiarate, il ruolo del TBI e il suo legame con Larry Ellison sollevano numerose perplessità e critiche. La Larry Ellison Foundation ha infatti donato o promesso al TBI oltre 250 milioni di sterline dal 2021, trasformando l’istituto in un think tank di dimensioni e influenza senza precedenti nel Regno Unito. Con un fatturato di 145 milioni di dollari nel 2023, il TBI supera di gran lunga altri centri di ricerca britannici, e ha assunto personale proveniente da grandi società di consulenza come McKinsey e Meta.

Ex dipendenti del TBI, che hanno parlato sotto anonimato, denunciano una crescente “cultura del boosterismo tecnologico” dominata dall’interesse a favore di Oracle, che potrebbe tradursi in un vero e proprio lobbying mascherato. Le testimonianze raccolte da organi investigativi come Lighthouse Reports e Democracy for Sale descrivono un’organizzazione fortemente integrata con il governo britannico, che partecipa a riunioni esclusive con Oracle e collabora attivamente con il colosso tecnologico nel proporre soluzioni ai vari governi, spesso con un orientamento fortemente favorevole ad Oracle.

Un ex consigliere senior del TBI ha sintetizzato così la situazione: “Quando si parla di politica tecnologica, Oracle e Tony Blair Institute sono inseparabili.” Il TBI però respinge tali accuse, sottolineando di operare in maniera imparziale e di non sostenere in alcun modo gli interessi commerciali di Oracle, dichiarando che la scelta delle tecnologie da adottare è esclusivamente una decisione governativa.

Implicazioni per la politica britannica e l’utilizzo dei dati sanitari

Con l’ascesa al potere del Partito Laburista guidato da Keir Starmer, il TBI ha avuto un ruolo di primo piano nella definizione delle politiche digitali e di gestione dei dati nel settore sanitario. Documenti ottenuti tramite richieste di accesso agli atti rivelano che il TBI è stato coinvolto nella progettazione di un servizio di ricerca sui dati sanitari da integrare nel NHS, basato su un modello di “porta unica” per l’accesso ai dati, ospitato però al di fuori del sistema sanitario stesso, garantendo il controllo governativo.

La proposta è stata accolta positivamente dalla nuova amministrazione, con figure chiave come Peter Kyle, segretario alla tecnologia, che hanno sottolineato la necessità di un approccio pragmatico e collaborativo con le grandi aziende tecnologiche. Tuttavia, esperti di intelligenza artificiale responsabile come Gina Neff dell’Università Queen Mary mettono in guardia dai rischi di esternalizzare la gestione dei dati a grandi corporation, che potrebbero non avere a cuore gli interessi pubblici ma piuttosto quelli commerciali.

Nel contesto internazionale, il Tony Blair Institute è stato recentemente coinvolto in una controversia riguardante un progetto di ricostruzione della Striscia di Gaza, sviluppato da imprenditori israeliani con il supporto del Boston Consulting Group. Il progetto, che prevede la realizzazione di una sorta di “Riviera Gaza” con resort turistici e zone industriali avanzate, ha suscitato critiche per la proposta di incentivare finanziariamente circa mezzo milione di palestinesi a lasciare l’area, un’ipotesi che il TBI ha sempre negato di sostenere ufficialmente pur partecipando a discussioni e consultazioni.

Larry Ellison: un miliardario tra tecnologia, politica e investimenti strategici

Larry Ellison, nato nel Bronx nel 1944 e adottato da una famiglia di origine russa, ha fondato Oracle nel 1977, trasformandola in uno dei più grandi colossi tecnologici del mondo. Negli ultimi anni, Ellison è diventato una figura chiave nella competizione globale per il dominio dell’intelligenza artificiale. Nel 2025 è riconosciuto come la persona più ricca al mondo, con un patrimonio che supera i 350 miliardi di dollari.

Ellison è noto non solo per la sua influenza nel settore tecnologico ma anche per le sue relazioni politiche. È un convinto repubblicano e ha finanziato massicciamente campagne elettorali, tra cui quelle di Marco Rubio e Tim Scott. Il suo legame con Donald Trump è consolidato: ospita eventi per la sua campagna e ha partecipato a strategie politiche di alto profilo. Inoltre, Ellison ha stretto rapporti con figure di spicco come il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Il magnate ha investito in numerosi progetti innovativi, incluso il recente progetto Stargate, annunciato nel 2025 alla Casa Bianca, che prevede un investimento di 500 miliardi di dollari per potenziare le infrastrutture AI negli Stati Uniti, in partnership con OpenAI e SoftBank. La sua influenza si estende anche nella gestione di dati sanitari: Oracle è uno dei fornitori chiave di sistemi digitali per enti governativi, inclusi NHS e altri organismi pubblici.

Tra opportunità e rischi: il futuro della gestione dei dati pubblici

La collaborazione tra il Tony Blair Institute e Oracle si configura come un caso emblematico delle sfide che governano il rapporto tra tecnologia e politica. Mentre la promessa di una gestione più efficiente e integrata dei dati sanitari potrebbe rivoluzionare il modo in cui i servizi pubblici operano, i rischi di un’eccessiva dipendenza da giganti tecnologici privati sono concreti. Alcuni ex dipendenti del TBI hanno raccontato di un ambiente lavorativo sempre più orientato alla promozione di soluzioni Oracle, con potenziali conflitti di interesse e una sottovalutazione delle criticità legate a privacy, sicurezza e sostenibilità economica.

In paesi in via di sviluppo come Ruanda ed Etiopia, dove il TBI opera da anni, emergono ulteriori contraddizioni: si promuovono tecnologie avanzate e politiche innovative, ma spesso senza considerare le urgenze più immediate come la povertà, la sicurezza alimentare o le infrastrutture di base. Questo solleva la domanda su quale sia il vero impatto di queste iniziative e a chi realmente giovino.

L’interazione tra un ex leader politico come Tony Blair e un magnate della tecnologia come Larry Ellison rappresenta quindi un laboratorio nel quale si sperimentano le nuove frontiere della governance digitale e del potere economico, con tutte le implicazioni etiche, politiche e sociali che ne derivano.

Tags: Intelligenza artificialeLarry EllisonOracleTony BlairTony Blair Institute

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