Un gruppo di attivisti ha denunciato un attacco da parte di droni israeliani alla propria nave, la Conscience, in acque internazionali vicino a Malta. L’incidente ha causato danni significativi, mettendo a rischio la missione umanitaria diretta verso Gaza. Non ci sono state vittime
Un grave episodio ha scosso le acque internazionali al largo di Malta, dove una nave umanitaria diretta verso Gaza è stata attaccata da droni israeliani. L’evento si è verificato nella notte del 2 maggio, quando la Conscience, parte della Freedom Flotilla Coalition, ha subito un bombardamento mentre navigava in acque internazionali. Secondo quanto riportato dagli attivisti, i droni armati hanno colpito due volte la parte anteriore dell’imbarcazione, provocando un incendio e una significativa breccia nello scafo, lasciando la nave a rischio di affondamento.
Violazione del diritto internazionale
La Freedom Flotilla Coalition ha denunciato l’attacco come una chiara violazione del diritto internazionale e ha richiesto che gli ambasciatori israeliani vengano convocati per rispondere delle loro azioni. “Questa aggressione non solo ha messo in pericolo la vita degli attivisti a bordo, ma rappresenta anche un attacco diretto agli sforzi umanitari volti a sostenere i civili di Gaza, che già affrontano una crisi umanitaria senza precedenti”, si legge nel comunicato del gruppo.
Conseguenze dell’attacco
Nonostante l’assenza di vittime, l’attacco ha gravemente compromesso le operazioni della nave, poiché il bombardamento ha colpito il generatore, lasciando l’imbarcazione senza energia. In seguito all’incidente, è stata inviata un’imbarcazione di soccorso da Cipro, mentre le autorità italiane hanno mobilitato un’ulteriore nave per prestare assistenza.
La missione della Conscience
A bordo della Conscience si trovavano attivisti provenienti da 21 nazioni, uniti nella missione di sfidare il blocco imposto da Israele su Gaza e di portare aiuti umanitari essenziali. Questo attacco riaccende i riflettori sulla situazione critica a Gaza, dove le condizioni di vita sono state ulteriormente aggravate da anni di conflitto e restrizioni. La comunità internazionale è chiamata a reagire, poiché la questione dei diritti umani e dell’assistenza umanitaria continua a sollevare interrogativi urgenti e pressanti.






