(Stoccolma, 27 agosto 2025) – La Danimarca ha convocato il più alto diplomatico statunitense a Copenaghen in seguito a un’inchiesta giornalistica che ha rivelato presunti tentativi di ingerenza americana in Groenlandia, territorio autonomo del Regno danese. Il richiamo ufficiale, annunciato dal ministro degli Esteri danese Lars Løkke Rasmussen, è giunto dopo la diffusione di un articolo del Wall Street Journal che descriveva un’intensificazione delle attività di raccolta di informazioni di intelligence da parte degli Stati Uniti sull’isola artica.
La convocazione diplomatica di Copenaghen
In base a quanto comunicato dal ministero degli Esteri danese, Jennifer Hall Godfrey, capo ad interim dell’ambasciata Usa, è stata convocata per fornire spiegazioni riguardo alle notizie che parlano di un’azione coordinata da parte di funzionari americani, sotto la guida della direttrice della National Intelligence, Tulsi Gabbard, finalizzata a monitorare il movimento indipendentista groenlandese e a sondare le opinioni relative all’estrazione di risorse naturali nel territorio danese. Il ministro Rasmussen ha definito tali attività come “molto preoccupanti” e ha sottolineato che “qualsiasi tentativo di ingerenza negli affari interni del regno sarà ovviamente inaccettabile”. Anche la prima ministra Mette Frederiksen ha condannato fermamente queste operazioni, affermando che “non si può spiare un alleato”.
Il contesto geopolitico e le tensioni sulla Groenlandia
Gli Stati Uniti, guidati dal presidente Donald Trump, hanno da tempo manifestato interesse strategico per la Groenlandia, soprattutto in chiave di sicurezza nazionale e per le sue cospicue riserve di materie prime critiche e terre rare, la cui importanza è aumentata con lo scioglimento dei ghiacci nell’Artico. Trump ha esplicitamente dichiarato la necessità del controllo sull’isola per motivi di sicurezza, suscitando però una netta opposizione da parte della popolazione groenlandese, che secondo un sondaggio recente per l’85% rifiuta l’ingresso negli Stati Uniti. Il primo ministro della Groenlandia Jens-Frederik Nielsen ha definito “irrispettose” le affermazioni della Casa Bianca, ribadendo che l’isola “non sarà mai una proprietà da acquistare”.






