Cuba ha accusato gli Stati Uniti di voler avviare una crisi diplomatica. L’ambasciata statunitense a L’Avana è considerata un “tradizionale strumento di sovversione”
Cuba ha recentemente denunciato gli Stati Uniti, accusandoli di tentare di provocare una crisi diplomatica tra i due Paesi. Secondo quanto riportato dal portale filogovernativo Cubadebate, l’incaricato d’affari statunitense a L’Avana, Mike Hammer, sarebbe coinvolto in attività che minacciano le relazioni bilaterali, già fragili, ripristinate nel 2015 dopo anni di tensioni. Le accuse cubane definiscono la rappresentanza diplomatica statunitense come un “tradizionale strumento di sovversione” e mettono in discussione le recenti iniziative di Hammer, che ha incontrato attivisti per i diritti umani, imprenditori e leader religiosi, considerandole violazioni delle norme diplomatiche.
Le iniziative di Mike Hammer
Dal suo arrivo sull’isola nel novembre 2024, Hammer ha cercato di promuovere il dialogo, invitando i cubani a contattarlo tramite email per discutere questioni rilevanti. Tuttavia, il governo cubano ha interpretato queste azioni come tentativi di interferenza negli affari interni del paese, in violazione della Convenzione di Vienna. La situazione è ulteriormente aggravata dalle segnalazioni dell’organizzazione non governativa Cubalex, la quale ha denunciato arresti di attivisti cubani da parte delle forze di sicurezza, impedendo loro di incontrare Hammer. Queste operazioni sono viste come parte di una strategia più ampia del regime cubano per soffocare le voci critiche e bloccare l’accesso degli attori internazionali a testimonianze sulle violazioni dei diritti umani.
Tensioni geopolitiche
Il clima di tensione tra Cuba e Stati Uniti è un riflesso di un contesto geopolitico complesso, in cui l’Avana percepisce ogni mossa americana come una potenziale minaccia alla sua sovranità. Le relazioni diplomatiche tra i due paesi sono storicamente altalenanti, caratterizzate da momenti di apertura e bruschi ritorni a politiche più ostili. Questo episodio solleva interrogativi sul futuro del dialogo tra Washington e L’Avana e sulle possibili ripercussioni per entrambe le nazioni, nonché per la stabilità della regione caraibica nel suo complesso.
Il monitoraggio di queste dinamiche è cruciale per comprendere non solo il futuro delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti, ma anche l’impatto che queste tensioni possono avere su un’area geopolitica così delicata e strategica.






