Roma, 11 novembre 2025 – Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha ribadito oggi la disponibilità dell’Italia a contribuire all’addestramento delle future forze di sicurezza palestinesi, ma ha posto condizioni precise riguardo al luogo in cui si svolgerà questa attività. L’intervento è avvenuto nel corso della presentazione del nuovo calendario dell’Arma dei Carabinieri, a Roma.
La posizione di Guido Crosetto sull’addestramento palestinese

“C’è un limite che non dobbiamo superare ed è la sicurezza dei nostri carabinieri”, ha spiegato Crosetto. Il ministro ha confermato che l’Italia è pronta a fornire personale dei Carabinieri per l’addestramento delle nuove forze di sicurezza palestinesi, a condizione che tali operazioni non avvengano né a Gaza né a Rafah. “Non lo faremo a Gaza né a Rafah ma in un luogo esterno per garantire la sicurezza dei nostri carabinieri”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di tutelare il personale italiano coinvolto in questa delicata missione.
Questa dichiarazione si inserisce in un contesto internazionale complesso, segnato da tensioni e sviluppi sul terreno palestinese e israeliano. Nel frattempo, la Knesset ha approvato in prima lettura una legge controversa che prevede la pena di morte per i terroristi che uccidono cittadini israeliani, un provvedimento che ha suscitato reazioni anche da parte di Hamas, che lo ha definito “razzista e criminale”.
Contesto regionale e iniziative internazionali
Parallelamente, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha ribadito in Francia che “Hamas non avrà alcun ruolo nella governance di Gaza”. Abbas ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron per discutere delle prossime fasi del piano di pace, con particolare attenzione alla governance, alla sicurezza e alla ricostruzione dell’area. La Francia, che a settembre ha riconosciuto uno Stato palestinese, si propone come interlocutore chiave per il futuro della regione.
Nel frattempo, Ankara sta preparando una missione militare di circa 2.000 uomini per operare a Gaza all’interno di un contingente internazionale, con l’obiettivo di stabilizzare la zona e garantire il disarmo di Hamas, secondo quanto riportato da fonti mediorientali.
Sul fronte umanitario, l’UNICEF ha denunciato che Israele sta bloccando l’ingresso nella Striscia di Gaza di oltre 1,6 milioni di siringhe necessarie per vaccinare i bambini, oltre a frigoriferi a energia solare per la conservazione dei vaccini. Questa situazione complica gli sforzi delle agenzie umanitarie in un territorio già duramente colpito dalla guerra.
L’Arma dei Carabinieri e il ruolo internazionale
L’Arma dei Carabinieri, corpo militare della Repubblica Italiana con competenze di polizia generale e militare, è da tempo impegnata in missioni internazionali di addestramento e mantenimento della pace. Dal 2000 è una forza armata autonoma sotto il Ministero della Difesa, con funzioni sia di difesa nazionale sia di polizia militare anche all’estero. La scelta di Crosetto di far operare i Carabinieri in un luogo esterno a Gaza o Rafah per l’addestramento delle forze palestinesi rispecchia l’attenzione italiana per la sicurezza dei propri militari, in un contesto geopolitico particolarmente instabile.
Il ministro della Difesa, che ricopre l’incarico dal 22 ottobre 2022 nel governo guidato da Giorgia Meloni, continua così a delineare una politica di cooperazione internazionale attenta alle condizioni operative e ai rischi connessi alle missioni di sicurezza all’estero.






