Tel Aviv, 4 agosto 2025 – In un clima di crescente tensione e sofferenza, la Croce Rossa internazionale e l’Oms hanno espresso profonda indignazione e preoccupazione per le condizioni in cui si trovano gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza da Hamas. Le immagini recentemente diffuse dal gruppo armato mostrano Evyatar David e Rom Breslavski in condizioni fisiche disumane, suscitando un appello urgente per il loro rilascio.
Croce Rossa e Oms: appello per il rilascio immediato degli ostaggi
La Croce Rossa ha definito “sconvolgenti” i video che ritraggono gli ostaggi in stato di malnutrizione e grave sofferenza. L’organizzazione ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone detenute a Gaza, sottolineando l’urgenza di evitare ogni forma di esposizione pubblica che possa umiliare chi è privato della libertà. “Questa situazione deve finire”, ha dichiarato l’ente umanitario.
Poche ore dopo, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ribadito l’appello, evidenziando che tutti gli ostaggi devono poter accedere a cibo e cure mediche senza subire ulteriori umiliazioni.
Le condizioni degli ostaggi e le reazioni delle famiglie
Tra gli ostaggi figura Evyatar David, 24 anni, rapito durante il festival Nova nel 2023, la cui famiglia ha da poco accettato di divulgare un nuovo video che lo mostra pallido, malnutrito e costretto a scavare quella che teme sarà la sua tomba in un tunnel a Gaza. Nel filmato, Evyatar denuncia la mancanza di cibo e acqua e rivolge un accorato appello al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accusandolo di abbandono. Il cugino di David ha descritto il giovane come “spezzato”, paragonando le immagini alla Shoah, e ha espresso la paura che Evyatar possa morire a causa delle condizioni estreme in cui è detenuto.
Un altro ostaggio, Rom Breslavski, appare in un video diffuso dalla Jihad Islamica in gravi condizioni di salute, con dolori continui e una disperata richiesta di aiuto rivolta sia ai leader israeliani sia a quelli statunitensi.
Questi video hanno suscitato forti reazioni in Israele e a livello internazionale, con le famiglie degli ostaggi che denunciano il silenzio delle istituzioni e chiedono un intervento immediato per garantire la sicurezza e la liberazione dei loro cari.
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