Il Cairo, 5 agosto 2025 – Le recenti tensioni tra Egitto e Hamas hanno contribuito a un nuovo stallo nei colloqui di pace per la fine del conflitto nella Striscia di Gaza. A far salire la tensione sono state le dichiarazioni di Khalil al-Hayya, alto dirigente di Hamas, che ha accusato il Cairo di essere corresponsabile della crisi umanitaria a Gaza. Il capo del Servizio di informazione egiziano, Diaa Rashwan, ha risposto duramente, definendo tali affermazioni un “errore grave” e sottolineando come queste possano compromettere la cooperazione con l’organizzazione palestinese.
Rapporti tesi tra Egitto e Hamas
In un’intervista rilasciata all’emittente egiziana Al-Rad, Rashwan ha ammesso che i rapporti con Hamas “non sono stati al meglio nell’ultima settimana”, ma ha ricordato che in passato ci sono state divergenze anche più profonde. Ha ribadito che le azioni dell’Egitto sono sempre guidate da “interessi superiori” e ha sottolineato che l’Egitto accetterà qualsiasi rappresentanza palestinese che i palestinesi stessi decideranno per governare Gaza, sia essa l’Autorità Palestinese o un’altra entità civile. Rashwan ha poi evidenziato la realtà della Striscia di Gaza: “non è governabile sotto occupazione, fame e uccisioni”.
Le tensioni si inseriscono in un contesto di negoziati in stallo, con due scenari delineati dal capo dei servizi egiziani: da un lato la continuazione della pressione su Hamas, come richiesto da Stati Uniti e Israele, dall’altro una possibile conquista totale della Striscia da parte di Israele.
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