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Home Esteri

Crisi alimentare in Congo, l’Onu avverte: “2,3 milioni di persone rischiano di morire di fame”

by Redazione
16 Aprile 2025
Il simbolo dell'Onu

Il simbolo dell'Onu | Pixabay @LewisTsePuiLung - alanews.it

Quasi 10 mila persone sono state costrette a sfollare nella provincia del Tanganica, nella Repubblica Democratica del Congo, a causa di gravi inondazioni. L’UNHCR avverte che 2,3 milioni rischiano la fame e ci sono timori di epidemie come il colera. Urge assistenza umanitaria.

La Repubblica Democratica del Congo si trova attualmente in una crisi umanitaria senza precedenti, con stime che indicano che circa 2,3 milioni di persone sono a rischio di morte per fame nei prossimi mesi. Questo drammatico scenario è aggravato da conflitti armati e catastrofi naturali, che continuano a devastare le vite di milioni di cittadini congolesi. È fondamentale comprendere le cause di questa emergenza e le misure necessarie per affrontarla.

Le inondazioni e il conflitto armato

Le recenti piogge torrenziali hanno provocato gravi inondazioni nella provincia del Tanganica, costringendo quasi 10 mila persone a lasciare le proprie abitazioni. Il fiume Rugumba ha rotto gli argini, allagando vasti territori nei comuni di Kalemie e Nyunzu. Le inondazioni hanno distrutto case, scuole e terreni agricoli, aggravando una situazione alimentare già critica. Da gennaio, oltre 50.000 persone sono fuggite dalle violenze nel vicino Sud Kivu, aumentando ulteriormente le pressioni sulle comunità vulnerabili.

Impatto sulla sicurezza alimentare

Le inondazioni hanno spazzato via coltivazioni fondamentali come manioca, mais e arachidi, essenziali per la sussistenza locale. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di acque stagnanti, che hanno sollevato preoccupazioni per un possibile scoppio di epidemie. Nel Tanganica, i casi di colera segnalati sono già sei volte superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo scenario mette a rischio non solo la sicurezza alimentare, ma anche la salute pubblica della popolazione.

Risposta umanitaria e necessità urgenti

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e le organizzazioni umanitarie stanno cercando di fornire assistenza d’emergenza, offrendo riparo, acqua potabile, cibo e cure mediche ai sopravvissuti. Tuttavia, la gravità della situazione richiede un intervento urgente per prevenire una catastrofe alimentare nelle province colpite dal conflitto, tra cui Sud Kivu, Nord Kivu, Ituri e Tanganica. È essenziale che le organizzazioni internazionali e i governi mobilitino risorse e supporto per affrontare questa crisi e garantire che milioni di persone non siano lasciate sole davanti a una tragedia imminente.

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