Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha espresso un giudizio netto riguardo al processo di pace in Ucraina, sottolineando che non si prevedono progressi significativi nel breve termine. Nel suo intervento citato dall’agenzia Tass, Peskov ha attribuito la mancanza di un processo di pace alla riluttanza degli ucraini, che a sua detta sarebbe influenzata dall’atteggiamento degli europei e, in particolare, dell’Unione Europea.
Il Cremlino sulla pace in Ucraina: “Pausa dovuta all’Europa”
Secondo Peskov, “gli ucraini non vogliono alcun processo di pace. La loro riluttanza è provocata dagli europei, dall’Unione Europea. Vediamo che l’Unione Europea è letteralmente impazzita”. Queste parole spiegano, nelle sue parole, perché si sia verificata una pausa nelle trattative. Il portavoce ha inoltre fatto riferimento al presidente statunitense Donald Trump, affermando che “Trump capisce che non ci sono motivi per pensare che si possano fare progressi nel processo di risoluzione della pace in tempi brevi”.
Questa posizione arriva in un contesto internazionale segnato da tensioni economiche e politiche, con gli Stati Uniti che mantengono una linea dura sulla Russia, anche attraverso sanzioni economiche. Il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha recentemente confermato che le sanzioni avranno un impatto immediato sull’economia russa, definendo propagandistiche le dichiarazioni di Kirill Dmitriev, l’inviato di Putin, secondo cui le misure restrittive non avrebbero effetto.
Tentativi di bloccare il dialogo Russia-Usa
Kirill Dmitriev, in un video diffuso su Telegram, ha definito i tentativi di interrompere la comunicazione tra Mosca e Washington come “titanici”, sottolineando come si stia assistendo anche a una massiccia diffusione di disinformazione. “Siamo impegnati in un dialogo costruttivo e a comunicare chiaramente la posizione della Russia su molte questioni“, ha affermato il manager russo, che guida il Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF). Dmitriev è da tempo una figura chiave nelle relazioni economiche tra Russia e Occidente, nonostante le sanzioni statunitensi che lo riguardano dal 2022.
Parallelamente, Peskov ha assicurato che la Russia reagirà inevitabilmente a qualsiasi tentativo di confisca dei suoi asset all’estero. Peskov ha dichiarato: “Non lasceremo che tali azioni rimangano senza risposta e utilizzeremo tutti gli strumenti legali nazionali e internazionali per perseguire i responsabili di queste decisioni illegali“. Queste affermazioni arrivano in un contesto di crescente tensione economica e politica tra Mosca e Washington.






