Mosca, 3 dicembre 2025 – L’adesione dell’Ucraina alla Nato rappresenta una delle questioni centrali nei negoziati tra Russia e USA. A confermarlo è stato il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov, che ha sottolineato come questo tema sia stato al centro dei colloqui tenutisi ieri al Cremlino tra il presidente russo Vladimir Putin e gli inviati americani Steve Witkoff e Jared Kushner, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass.
Il nodo dell’adesione ucraina alla Nato nei negoziati Russia-Usa
Nel contesto delle tensioni crescenti derivanti dall’invasione russa dell’Ucraina, l’eventuale ingresso di Kiev nell’Alleanza Atlantica si configura come uno dei principali ostacoli alle trattative di pace. La Russia ha sempre considerato l’espansione della Nato verso est come una minaccia diretta alla propria sicurezza nazionale. Durante l’incontro al Cremlino, che ha incluso discussioni su altri temi strategici, il dossier ucraino è stato affrontato con particolare attenzione, confermando l’importanza del tema nelle relazioni bilaterali.
Parallelamente, sul fronte europeo e occidentale, si registra un’intensificazione degli sforzi per rafforzare la difesa contro le minacce emergenti. In particolare, Unione Europea e Nato stanno accelerando la creazione di un muro anti-drone, un sistema integrato di sensori e intercettori per contrastare l’uso crescente di velivoli senza pilota nei pressi di basi militari in Danimarca, Svezia e lungo il fianco orientale europeo. Questo progetto, noto come Eastern Flank Watch, coinvolge diversi Paesi dell’UE e l’Ucraina, ed è destinato a rafforzare la sicurezza dell’intero fianco orientale dell’Alleanza.

Cremlino, le dinamiche europee e le richieste di Kiev
Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai partner occidentali, in particolare agli USA, la fornitura di missili da crociera Tomahawk per aumentare la capacità offensiva di Kiev contro il territorio russo. Queste armi a lungo raggio potrebbero cambiare gli equilibri sul campo, ma la Russia ha definito tali richieste come “irresponsabili” attraverso il portavoce Dmitry Peskov.

Sul piano diplomatico, l’Europa cerca di posizionarsi attivamente nel processo negoziale, come evidenziato dalla partecipazione di rappresentanti italiani e di altri Paesi europei ai recenti incontri internazionali. La premier italiana Giorgia Meloni ha ribadito la volontà di collaborare con USA e alleati per una pace giusta, sottolineando la necessità di un ruolo europeo centrale nelle trattative.
Il dossier Ucraina-Nato rimane dunque al centro di una complessa partita geopolitica che coinvolge Mosca, Washington e Bruxelles, con un equilibrio ancora fragile e in evoluzione.






