“Il caso sarà riesaminato il 31 luglio”
Washington, 11 giugno 2025 – Una Corte d’appello federale degli Stati Uniti ha accolto la richiesta dell’amministrazione Trump di mantenere in vigore per il momento i dazi imposti dal presidente americano, ma ha dichiarato che riesaminerà il caso quest’estate. La Corte ha confermato la validità dei dazi doganali introdotti dall’amministrazione Trump, mantenendoli temporaneamente in vigore in attesa di un nuovo esame previsto per il 31 luglio. La decisione, riportata dal Wall Street Journal, segna un’ulteriore fase di incertezza nella disputa legale che riguarda l’autorità del presidente nell’imporre tariffe commerciali.
La corte ha prorogato la precedente sospensione temporanea di una sentenza del tribunale commerciale che aveva stabilito che Trump era andato oltre i suoi poteri nell’imporre le tariffe e ha dichiarato che intende ascoltare le argomentazioni il 31 luglio, il che significa che i dazi rimarranno probabilmente in vigore per almeno i prossimi due mesi.
La sentenza della Corte d’appello e il contesto legale
A maggio, la Corte per il Commercio Internazionale degli Stati Uniti aveva stabilito che il presidente Trump aveva oltrepassato i limiti dei suoi poteri esecutivi con l’introduzione di una vasta ondata di dazi, bloccandone l’entrata in vigore. Tuttavia, la successiva pronuncia della Corte d’appello ha sospeso temporaneamente questa sentenza, consentendo così il mantenimento delle tariffe e che le misure rimanessero attive. La decisione di rinviare il riesame del caso al 31 luglio suggerisce che i dazi continueranno a incidere sulle relazioni commerciali per almeno altri due mesi.
Implicazioni per il commercio internazionale e l’economia statunitense
Il mantenimento dei dazi imposti da Trump ha ripercussioni significative sulle dinamiche del commercio globale, soprattutto nei rapporti con Paesi come Cina, Unione Europea e Messico, già oggetto delle tariffe più controverse. Le aziende americane e straniere continuano a fare i conti con l’aumento dei costi delle importazioni, mentre l’incertezza normativa pesa sugli investimenti e sulle strategie di approvvigionamento. Il prossimo esame giuridico sarà quindi un passaggio cruciale per definire i confini dell’autorità presidenziale in materia di politica commerciale e per decidere il futuro delle misure protezionistiche che hanno caratterizzato l’era Trump.