La Corea del Nord ha organizzato una cerimonia di encomio per i soldati impegnati nel conflitto in Ucraina al fianco della Russia, un evento senza precedenti che ha visto il leader supremo Kim Jong-un definire i militari “grandi eroi e patrioti”. La manifestazione, documentata dall’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna, si è svolta presso la sede del Partito dei Lavoratori a Pyongyang, rappresentando la prima iniziativa pubblica di riconoscimento per i militari schierati all’estero.
Kim Jong-un elogia i soldati e consola le famiglie dei caduti
Durante la cerimonia, Kim ha sottolineato come la vittoria ottenuta dai soldati impegnati nel conflitto sia una “grande impresa che ha difeso con fermezza il grande onore dell’Esercito popolare di Corea”, definendo il loro coraggio una conferma che nessun esercito può sfuggire al destino se si oppone a quello nordcoreano. Sono stati conferiti il titolo di “Eroe della DPRK” a comandanti e militari per le loro “illustri” azioni in battaglia, e le medaglie sono state posizionate accanto ai ritratti dei cosiddetti “martiri” che hanno sacrificato la loro giovinezza e vita per la guerra. Le immagini ufficiali mostrano Kim mentre accarezza 101 ritratti esposti su un “muro commemorativo” e abbraccia emotivamente alcune famiglie in lutto, con le lacrime agli occhi.
Secondo fonti sudcoreane, la Corea del Nord ha perso circa 600 soldati nel solo settore di Kursk, con oltre 4.000 feriti. La partecipazione nordcoreana al conflitto è iniziata nell’ottobre dello scorso anno, con l’invio di migliaia di truppe e armi convenzionali. Recenti rapporti dai media russi indicano che Pyongyang invierà ulteriori 5.000 operai edili militari e 1.000 genieri per supportare la ricostruzione nella regione di Kursk.
Contestualizzazione del conflitto e implicazioni geopolitiche
La scelta della Corea del Nord di schierarsi apertamente al fianco della Russia, con un encomio pubblico per i suoi soldati, rappresenta un significativo passo nella politica estera di Pyongyang, evidenziando un allineamento strategico che rafforza l’isolamento e la militarizzazione del regime di Kim Jong-un, ormai al potere dal 2011. Questo contesto si inserisce in una dinamica globale complessa, dove la guerra in Ucraina è al centro di tensioni geopolitiche e manovre di potere a livello internazionale.






