New York, 30 settembre 2025 – Durante l’ultima giornata dei lavori dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro, la Corea del Nord ha ribadito con fermezza la sua posizione riguardo al proprio programma nucleare. Il viceministro degli Esteri nordcoreano, Kim Son-gyong, intervenuto per la prima volta dal 2018, ha dichiarato che Pyongyang non rinuncerà mai al proprio arsenale atomico, definendo le richieste di disarmo come un attacco diretto alla sovranità e al diritto all’esistenza dello Stato.
La posizione ferma della Corea del Nord sul nucleare
Nel suo discorso, Kim Son-gyong ha affermato: “Imporre la denuclearizzazione alla Corea del Nord equivale a chiederle di rinunciare alla sovranità e al diritto all’esistenza e a violare la sua Costituzione”. La Corea del Nord considera dunque il suo programma nucleare come un pilastro essenziale della propria difesa nazionale, indispensabile per mantenere l’equilibrio di potere nella penisola coreana. Il funzionario ha inoltre sottolineato che il rafforzamento della deterrenza atomica risponde alla “crescenti minacce di aggressione degli Stati Uniti e dei suoi alleati”, sostenendo che ciò contribuisce a contenere le volontà bellicose dei nemici di Pyongyang.
Questa presa di posizione arriva in un contesto di crescenti tensioni diplomatiche, ma anche di aperture al dialogo. Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha recentemente manifestato la disponibilità a riprendere i colloqui con Washington, a condizione che gli Stati Uniti abbandonino la richiesta di denuclearizzazione totale, definita un’“ossessione delirante”. Kim ha ricordato con favore i precedenti incontri con l’ex presidente americano Donald Trump, affermando di conservare di lui “bei ricordi”.






