Il ballerino di nazionalità ungherese Vajda Zoltan, noto per la sua partecipazione allo spettacolo “Dioses del Circo”, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione con pena sospesa, dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver compiuto atti di natura sessuale non consensuale ai danni della modella e conduttrice venezuelana Korina Rivadeneira.
La sentenza e il procedimento giudiziario
La condanna è stata pronunciata dal Primo Juzgado de Investigación Preparatoria de Flagrancia della Corte Superiore di Giustizia di Lima, nel corso di un’udienza tenutasi giovedì 24 luglio nel centro della capitale peruviana, in jirón Huancavelica. Il giudice ha stabilito che Zoltan non sconterà la pena in carcere, ma dovrà rispettare una serie di obblighi, tra cui la registrazione biometrica ogni 60 giorni presso il consolato del suo Paese. Inoltre, è stato disposto il pagamento di una somma pari a 10.000 soles come risarcimento civile a favore della vittima.
Le scuse pubbliche dell’imputato a Korina Rivadeneira
Nel corso dell’udienza, Zoltan ha ammesso le proprie responsabilità e si è rivolto direttamente alla moglie di Mario Hart con parole di scusa. “Mi dispiace molto per ciò che è accaduto. Non è stato un gesto volontario. Approfitto di questa occasione per chiedere perdono e dire che sono profondamente pentito”, ha dichiarato con evidente commozione. All’uscita dal tribunale, ha rinnovato il suo pentimento rispondendo a un giornalista che lo ha interpellato nella sua lingua madre: “Lo siento por todo”.
La risposta di Korina Rivadeneira
Korina Rivadeneira ha reagito pubblicamente alla sentenza e alle parole del suo aggressore con un messaggio condiviso sui social. Ha dichiarato di accettare le scuse, definite “coraggiose”, sottolineando al contempo come la condanna possa servire da monito. “Sono un essere umano e, in generale, provo emozioni in modo molto intenso. Ma so perfettamente che questa sarà per lui una lezione, affinché non si comporti mai più come un gorilla arrogante che fa ciò che vuole con una donna”, ha scritto su Instagram.
L’episodio durante lo spettacolo
L’aggressione risale al 20 luglio scorso, durante una rappresentazione artistica. Secondo quanto denunciato, l’imputato avrebbe compiuto atti a sfondo sessuale senza il consenso della vittima nel corso dell’esibizione. I fatti hanno suscitato indignazione e rilanciato il dibattito sulla sicurezza delle donne anche negli ambienti dello spettacolo.






