Le autorità colombiane stanno indagando su tre ipotesi sui motivi dell’attentato al candidato presidenziale Miguel Uribe
Le autorità colombiane sono attualmente impegnate in un’indagine approfondita sull’attentato che ha colpito il candidato alla presidenza Miguel Uribe Turbay, avvenuto sabato sera durante un comizio a Bogotà. Il politico, di 39 anni e membro del Centro Democratico, si trova in condizioni critiche dopo essere stato colpito da due proiettili alla testa. Questo attacco ha suscitato un’ondata di indignazione e preoccupazione nel Paese, rievocando i fantasmi di una violenza politica che ha caratterizzato la storia recente della Colombia.
Ipotesi sull’attentato
Il ministro della Difesa, Pedro Sánchez, ha rivelato che, al termine di una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza, sono emerse tre principali ipotesi riguardo ai motivi dell’attentato. La prima possibilità è quella di un attacco mirato all’eliminazione di Uribe. La seconda ipotesi suggerisce che il bersaglio fosse la sua appartenenza politica e l’influenza del suo partito. Infine, c’è la possibilità che l’attentato sia stato concepito come un tentativo di destabilizzare l’attuale governo di Gustavo Petro, attraverso l’assassinio di una voce critica.
Il presunto attentatore
Il giovane presunto attentatore, arrestato dalla polizia, è un quindicenne trovato in possesso di una pistola semiautomatica di tipo Glock, utilizzata nell’attacco. I video dell’incidente, pubblicati sui social media, mostrano il drammatico momento in cui Uribe viene colpito mentre parlava al pubblico, evidenziando la precarietà della sicurezza politica nel Paese.
Il contesto familiare di Uribe
Miguel Uribe non è solo un politico emergente; rappresenta una dinastia politica complessa, essendo figlio della giornalista Diana Turbay, rapita e uccisa da un gruppo legato a Pablo Escobar. La sua famiglia ha una lunga storia di coinvolgimento nella vita pubblica colombiana, e ora il suo attentato riporta alla luce le tensioni tra le diverse fazioni politiche dell’attuale panorama.
Le reazioni a questo attacco sono state immediate e di condanna. Dalla Colombia e dal resto del mondo, i leader politici hanno espresso solidarietà e richiesto che venga fatta chiarezza sulle responsabilità. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha sottolineato l’importanza di assicurare i colpevoli alla giustizia, mentre il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha attribuito la responsabilità a una retorica violenta proveniente dal governo di Petro.
In questo contesto, il governo colombiano ha promesso di investire risorse significative per scoprire i mandanti dell’attacco, evidenziando l’urgenza di affrontare la violenza politica che minaccia la stabilità del Paese. Mentre il senatore Uribe lotta per la vita, il futuro politico della Colombia rimane incerto, con la campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali che si avvicina a passi da gigante.