Colloqui ufficiali sul commercio tra il vicepremier cinese He Lifeng e il segretario al Tesoro americano Scott Bessent si svolgeranno in Svizzera, su richiesta degli Stati Uniti. La Cina rimane contraria agli dazi e sostiene l’importanza di un dialogo basato su uguaglianza e rispetto reciproco
I prossimi colloqui ufficiali sul commercio tra la Cina e gli Stati Uniti si svolgeranno in Svizzera, con il vicepremier cinese He Lifeng e il segretario al Tesoro americano Scott Bessent a guidare le trattative. Questi incontri, promossi dagli Stati Uniti, rappresentano una rinnovata apertura alla negoziazione, un segnale importante in un contesto commerciale caratterizzato da tensioni e dazi elevati.
La posizione della Cina
Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha affermato che la Cina è sempre stata disponibile al dialogo, a condizione che avvenga su basi di uguaglianza e rispetto reciproco. La posizione di Pechino rimane chiara: l’opposizione all’imposizione arbitraria di dazi è una questione centrale. La Cina ha sottolineato più volte come le misure unilaterali imposte dagli Stati Uniti abbiano avuto un impatto negativo non solo sulle relazioni bilaterali, ma anche sull’economia globale.
“Qualsiasi forma di pressione o di coercizione non funzionerà con la Cina”, ha ribadito Lin che, in merito a una domanda sulle recenti affermazioni Usa secondo cui Pechino non sarebbe in grado di sopportare la pressione di dazi elevati, ha replicato che “nessuno shock esterno può modificare i fondamentali dell’economia cinese, che vanta solide basi, numerosi vantaggi, una forte resilienza e un grande potenziale”, né incidere sullo slancio dei progressi del Dragone “nello sviluppo di alta qualità”. Pechino “ha una forte capacità di resistere alle pressioni e ha misure sufficienti per salvaguardare i propri diritti e interessi legittimi”, ha proseguito il portavoce nel briefing quotidiano. La Cina è inoltre disposta “a unirsi e coordinarsi con la comunità internazionale per resistere in modo congiunto all’unilateralismo, al protezionismo e alle pressioni economiche”: lo scopo è mantenere “il sistema commerciale multilaterale e difendere l’equità e la giustizia internazionale”.
Fattori geopolitici e opportunità di dialogo
Il contesto internazionale è complicato da fattori geopolitici, come la rivalità nella tecnologia e le questioni legate ai diritti umani, che possono influenzare la disponibilità di ciascuna parte a fare concessioni. Tuttavia, la volontà di dialogo espressa da Washington potrebbe rappresentare un’opportunità per riconsiderare le strategie commerciali attuali e trovare soluzioni condivise a lungo termine.
L’attenzione ora si concentra sui temi principali che saranno trattati e sulla possibilità che le due parti riescano a superare le divergenze storiche per raggiungere un accordo vantaggioso per entrambe. Il mondo osserva attentamente, consapevole che le dinamiche tra Cina e Stati Uniti hanno ripercussioni globali significative.






