Grave episodio di violenza in Cisgiordania: un gruppo di coloni ha attaccato una troupe della CNN. Tutti i dettagli
Un episodio di violenza si è verificato ieri in Cisgiordania, dove un team giornalistico della CNN è stato aggredito da coloni israeliani mentre documentava la tragica morte di un giovane palestinese-americano, ucciso a botte nei pressi di Ramallah alcuni giorni fa. Il giornalista Jeremy Diamond, testimone diretto dell’accaduto, ha denunciato l’assalto tramite un post su X, sottolineando come la sua troupe sia riuscita a fuggire illesa dopo che il lunotto posteriore del loro veicolo è stato danneggiato.
L’attacco ai giornalisti in Cisgiordania
Jeremy Diamond ha evidenziato che questo episodio rappresenta solo “un frammento della realtà” vissuta quotidianamente da molti palestinesi a causa della crescente violenza dei coloni israeliani nella regione. Non si tratta di un caso isolato: all’inizio di questo mese, infatti, due giornalisti della Deutsche Welle erano rimasti feriti in un attacco simile nella stessa area. La situazione nei territori palestinesi occupati, in particolare in Cisgiordania, si conferma pertanto altamente pericolosa anche per gli operatori dell’informazione, che spesso si trovano a dover documentare eventi in un contesto di forte tensione e violenza.
Cresce la tensione nei territori occupati e le critiche internazionali
La Cisgiordania, così come altri territori occupati da Israele dal 1967, è teatro di un conflitto complesso e di lunga durata. La presenza di insediamenti israeliani, considerati illegali dalla comunità internazionale, è accompagnata da frequenti episodi di violenza tra coloni e popolazioni palestinesi. Amnesty International ha recentemente denunciato un allarmante aumento degli attacchi dei coloni contro i villaggi palestinesi, spesso tollerati o addirittura agevolati dalle forze israeliane. Tra il 12 e il 16 aprile, per esempio, centinaia di coloni hanno attaccato diversi villaggi nei pressi di Ramallah e Nablus, causando morti, feriti e ingenti danni a proprietà palestinesi.
Secondo l’organizzazione per i diritti umani, questa escalation di violenza fa parte di una strategia più ampia volta a “spossessare, sfollare e opprimere i palestinesi” nelle aree occupate, un sistema che Amnesty definisce come apartheid. La comunità internazionale continua a richiedere la fine dell’espansione degli insediamenti e il rispetto del diritto internazionale, ma la situazione sul terreno resta estremamente tesa e complessa.
In questo contesto, la sicurezza dei giornalisti e la libertà di stampa risultano particolarmente compromesse, alimentando una difficile narrazione del conflitto che spesso fatica a emergere nel panorama mediatico globale.






