Gerusalemme, 1 agosto 2025 – L’inviata del Tg3, Lucia Goracci, è stata oggetto di intimidazioni da parte di coloni israeliani mentre si trovava in Cisgiordania, nei pressi dell’insediamento di Carmel, a sud di Hebron. Il fatto è avvenuto il 29 luglio scorso durante una diretta televisiva realizzata con il collega operatore Ivo Bonato. L’episodio ha suscitato immediatamente una forte solidarietà da parte dell’Usigrai e del Comitato di Redazione del Tg3.
Intimidazioni sul campo: il racconto di Lucia Goracci
Nel corso del servizio, Goracci ha descritto come i coloni abbiano inizialmente tentato di ostacolare la diretta facendo suonare i clacson in modo insistente. La situazione è degenerata quando un uomo armato di pistola ha bloccato la via di uscita con il proprio pick-up, iniziando a sgommare e a fotografare la troupe. L’aggressore ha rivolto alla giornalista accuse dirette, ripetendo il nome del villaggio palestinese di Umm al Khair e definendo la reporter e il suo team “bugiardi, amici dei palestinesi”.
Lucia Goracci, nota per la sua esperienza pluriennale come inviata in zone di conflitto, ha raccontato l’episodio a La Repubblica sottolineando la minaccia diretta alla propria sicurezza. La giornalista, laureata alla LUISS e con una carriera consolidata in Rai, ha documentato numerose crisi internazionali, dal Medio Oriente all’America Latina, confermandosi una voce autorevole nell’informazione sul terreno.
Solidarietà e appelli per la tutela dei giornalisti
In risposta all’aggressione, l’Usigrai ha espresso piena solidarietà a Goracci e all’operatore Ivo Bonato, evidenziando come questo episodio sottolinei la necessità di tutelare l’incolumità dei giornalisti impegnati in contesti di crisi come quello mediorientale. L’associazione ha inoltre denunciato le difficoltà per i giornalisti stranieri di accedere alla Striscia di Gaza, attualmente chiusa ai media, e ha condannato la diffusione di contenuti propagandistici sul Servizio Pubblico.
Il Comitato di Redazione del Tg3 ha definito inaccettabili le intimidazioni subite, ricordando che episodi simili, spesso con conseguenze tragiche, sono purtroppo all’ordine del giorno in territori sotto autorità israeliana, dove dal 7 ottobre 2023 sono stati uccisi oltre 200 giornalisti. Il Cdr ha quindi rinnovato l’appello al Governo israeliano affinché garantisca la sicurezza dei cronisti e consenta l’accesso nella Striscia di Gaza per documentare la drammatica situazione umanitaria.
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