Pechino, 25 agosto 2025 – La Cina ha nuovamente smentito con fermezza le voci riguardanti un suo possibile coinvolgimento nelle forze di peacekeeping in Ucraina. La notizia, diffusa nei giorni scorsi dal quotidiano tedesco Die Welt e ripresa da alcuni rappresentanti diplomatici europei, ipotizzava che Pechino fosse interessata a partecipare a una “forza internazionale di mantenimento della pace” sotto mandato ONU nel caso si raggiungesse una soluzione al conflitto tra Kiev e Mosca.
La smentita ufficiale di Pechino
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha definito le notizie come “non vere” nel corso del consueto briefing quotidiano. Ha inoltre ribadito che la posizione della Cina sulla crisi ucraina è coerente e chiara, confermando così che non vi è alcuna intenzione di coinvolgere truppe o personale militare cinese nelle operazioni di peacekeeping sul territorio ucraino.
Questa è la seconda volta negli ultimi mesi che il governo di Pechino respinge categoricamente tali ipotesi, sottolineando il proprio ruolo di attore internazionale impegnato nel dialogo e nella diplomazia, ma non in operazioni militari dirette nel conflitto.
Il contesto della crisi ucraina e il ruolo della Cina
Il conflitto in Ucraina, iniziato nel 2014 e intensificatosi con l’invasione russa del febbraio 2022, ha visto una forte mobilitazione internazionale per la pace e la stabilità nella regione. La posizione cinese, come già confermato in numerose occasioni, punta a mantenere un profilo di neutralità e a promuovere soluzioni diplomatiche, senza schierarsi militarmente né con Kiev né con Mosca.
Nonostante la crescente pressione internazionale, la Cina si conferma quindi lontana dall’assunzione di un ruolo attivo nelle missioni di mantenimento della pace dell’ONU in territorio ucraino, mantenendo una linea di prudenza e coerenza rispetto alla propria politica estera.
In sintesi, la Cina esclude qualsiasi partecipazione nelle forze di peacekeeping in Ucraina e ribadisce il proprio impegno per una soluzione pacifica tramite il dialogo e la cooperazione multilaterale.






