La Cina attacca l’Unione Europea: “Non sono da riequilibrare i rapporti economici bilaterali, ma la mentalità”
Nel contesto delle tensioni economiche e diplomatiche tra Unione Europea e Cina in vista del summit di Pechino fissato per il 24 luglio, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha lanciato un severo monito rivolto all’Europa. Secondo Mao, non sono da riequilibrare i rapporti economici bilaterali, ma la “mentalità” dell’Unione Europea, una posizione che contrasta con le dichiarazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
La posizione della Cina: un richiamo alla “mentalità”
Durante un briefing ufficiale, Mao Ning ha sottolineato con fermezza che “si spera che la parte europea si renda conto che ciò che deve essere riequilibrato in questo momento è la sua mentalità, non le relazioni economiche e commerciali bilaterali”. Questo messaggio arriva in una fase delicata di negoziazione, in cui la Cina ribadisce la volontà di mantenere stabili i rapporti commerciali con l’UE, ma intende contestare le critiche e le richieste di Bruxelles riguardo l’accesso al mercato e le restrizioni sulle esportazioni di terre rare.
Bruxelles cerca un nuovo equilibrio: le proposte di Ursula von der Leyen
Dalla parte europea, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha espresso l’intenzione di riequilibrare i rapporti economici con la Cina. In particolare, Bruxelles mira a ottenere un maggiore accesso al mercato cinese per le aziende europee e a sollecitare un allentamento dei controlli sull’export di terre rare, risorse strategiche fondamentali per numerose industrie. Von der Leyen, alla guida della Commissione europea dal 2019 e recentemente riconfermata, ha più volte sottolineato la necessità di un approccio pragmatico e di dialogo per affrontare le sfide commerciali e geopolitiche poste dalla Cina.
Il summit di Pechino del 24 luglio rappresenta quindi un appuntamento cruciale per definire nuove linee di collaborazione e per tentare di superare le divergenze che hanno caratterizzato il rapporto tra le due potenze economiche negli ultimi anni. La dichiarazione di Mao Ning rilancia il confronto su un piano più profondo, invitando l’Europa a rivedere la propria visione e approccio nei confronti di Pechino.






