Pechino, 5 settembre 2025 – La Cina si è espressa con fermezza contro le pressioni economiche richieste dagli Stati Uniti e indirizzate ai leader dell’Unione Europea in relazione ai rapporti con la Russia e al conflitto in Ucraina. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha reso nota la posizione durante una conferenza stampa dalnel contesto delle recenti sollecitazioni del presidente statunitense Donald Trump ai Paesi europei affinché esercitino pressioni economiche su Pechino.
La Cina ha annunciato anche l’adozione di misure antidumping “in via preliminare” sulle importazioni di carne suina e derivati provenienti dall’Unione Europea, con decorrenza dal 10 settembre. La decisione, comunicata dal Ministero del Commercio cinese, si basa sulla constatazione che tali importazioni costituiscono dumping e rappresentano una reale minaccia di danno all’industria nazionale della carne suina.
Cina, forte opposizione alle richieste di Washington
Nel suo intervento, Guo Jiakun ha dichiarato che la Cina si oppone con forza alla pratica di coinvolgerla continuamente nella questione della guerra in Ucraina e respinge categoricamente l’imposizione di “pressioni economiche” di natura arbitraria. La dichiarazione arriva in risposta alle sollecitazioni di Donald Trump, che ha esortato gli Stati membri dell’Unione Europea a intraprendere azioni nei confronti di Pechino per la sua posizione nei confronti di Mosca.
La posizione cinese, dunque, riflette una ferma volontà di non farsi coinvolgere nelle dispute economiche connesse alle tensioni tra Russia, Ucraina e Usa. La richiesta di Washington di un fronte europeo compatto contro la Cina si scontra con la realtà delle relazioni internazionali e con la struttura autonoma e sovranazionale dell’Unione Europea, che al momento gestisce una complessa rete di rapporti commerciali e politici, anche con Paesi terzi come la Cina e Usa.
A differenza di molti alleati di Kiev, la Cina non ha mai condannato apertamente l’invasione russa né richiesto il ritiro delle truppe da territorio ucraino. La cooperazione tra Mosca e Pechino si è intensificata dall’inizio del conflitto, con la definizione di una “partnership senza limiti” annunciata poco prima dell’invasione russa nel febbraio 2022. Questa alleanza si è ulteriormente consolidata, come dimostra la presenza del presidente Vladimir Putin accanto a Xi Jinping durante la parata militare del 3 settembre a Piazza Tienanmen, celebrativa degli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. In quell’occasione, anche il leader nordcoreano Kim Jong-un era tra gli ospiti presenti.
In questo contesto, la posizione della Cina appare chiara: la condanna della pratica di utilizzare la pressione economica come strumento di politica internazionale e il rifiuto di essere coinvolta direttamente nel conflitto ucraino si confermano elementi fondamentali della sua strategia diplomatica attuale.
Le misure antidumping sulle importazioni di carne suina dall’Ue
Il Ministero del Commercio della Repubblica Popolare Cinese ha precisato che il meccanismo adottato prevede il sistema dei “depositi antidumping”, ossia gli importatori saranno tenuti a versare un deposito presso la dogana cinese al momento dell’acquisto di prodotti sotto inchiesta dall’estero. Questa misura cautelare si inserisce nel quadro della tutela dell’industria suina nazionale, che Pechino ritiene danneggiata dall’importazione di carne proveniente dall’Europa a prezzi inferiori al valore di mercato.
La decisione arriva in un momento di crescenti tensioni commerciali tra la Cina e l’Europa, che si inseriscono in uno scenario globale caratterizzato da una competizione economica e geopolitica intensa. La misura adottata da Pechino potrebbe avere ripercussioni sulle relazioni commerciali tra le due sponde, soprattutto nel settore agroalimentare.






