Washington, 29 agosto 2025 – La nomina di Jim O’Neill come direttore ad interim dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) negli Stati Uniti ha suscitato notevoli perplessità e dibattiti nel mondo della sanità. Ex investitore nel settore biotecnologico e speech writer per il Dipartimento della Salute durante l’amministrazione di George W. Bush, O’Neill non possiede alcuna formazione medica, ma vanta un curriculum legato alla finanza e alla Silicon Valley, oltre a un rapporto con il miliardario conservatore Peter Thiel.
Un profilo controverso alla guida dei Cdc: chi è Jim O’Neill
Jim O’Neill, che ha lavorato come vice segretario alla Salute e stretto collaboratore di Robert F. Kennedy Jr., è noto per aver espresso pubblicamente posizioni critiche e supporto a trattamenti non comprovati durante la pandemia di Covid-19. Tra questi, ivermectina, idrossiclorochina e vitamina D sono stati proposti come profilassi, nonostante la mancanza di evidenze scientifiche solide. Inoltre, O’Neill ha diffuso sui social media teorie prive di fondamento, tra cui l’idea che il nome “Covid” sia stato scelto per nascondere l’origine del virus, rallentando così la risposta globale.
La sua nomina, voluta dall’amministrazione Trump dopo la rimozione della precedente direttrice Susan Monarez, ha provocato una crisi interna ai Cdc con dimissioni a catena di alti dirigenti, accusati di essere stati ostacolati nella loro azione da interferenze politiche e diffusione di disinformazione. Monarez, specialista in malattie infettive, si è rifiutata di lasciare l’incarico, sostenendo che soltanto il presidente può rimuoverla.
La vaccinazione antinfluenzale e la salute pubblica in primo piano
Parallelamente, nel dibattito sulla salute pubblica, si sottolinea l’importanza della vaccinazione antinfluenzale come strumento fondamentale per prevenire l’influenza e le sue complicanze. Ogni anno, il virus influenzale colpisce una percentuale significativa della popolazione mondiale, con un impatto notevole soprattutto su bambini, anziani e persone con patologie croniche.
La sfida della cosiddetta “vaccine hesitancy”, ovvero l’esitazione vaccinale alimentata dalla disinformazione, rappresenta un ostacolo rilevante per la salute pubblica. La vaccinazione antinfluenzale non solo protegge l’individuo, ma riduce anche il carico sul sistema sanitario e limita le assenze dal lavoro e da scuola, contribuendo alla sostenibilità economica e sociale.
L’attuale scenario americano, con la guida dei Cdc affidata a un non medico favorevole a posizioni anti-vaccinali, si inserisce in un contesto globale in cui la lotta contro la disinformazione e la promozione delle vaccinazioni restano priorità imprescindibili per tutelare la salute collettiva.
