Roma, 6 dicembre 2025 – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha lanciato un allarme riguardo al rivestimento esterno del sito nucleare di Chernobyl, che ha subito “danni gravi in un attacco con droni avvenuto lo scorso febbraio”. Secondo quanto reso noto dall’AIEA, l’involucro esterno noto come “nuovo involucro sicuro” (Nss), costruito per contenere le radiazioni rilasciate dal reattore danneggiato nel disastro nucleare del 1986, ha perso le sue principali funzioni di sicurezza ed è urgente un intervento di riparazione tempestiva e completa.
I danni all’involucro e le verifiche AIEA
Un team di esperti dell’AIEA ha effettuato un sopralluogo e ha constatato che, a seguito dell’attacco con droni, la struttura ha “perso la capacità di confinamento”, anche se non sono stati rilevati danni permanenti. Sono stati eseguiti interventi temporanei limitati sul tetto della struttura, ma resta fondamentale un restauro completo per evitare ulteriori deterioramenti e garantire la sicurezza nucleare nel lungo termine. Il direttore generale dell’AIEA, Rafael Mariano Grossi, ha sottolineato l’importanza di un intervento urgente per preservare la stabilità e la sicurezza del sito.
Il contesto storico e la centralità di Chernobyl nella sicurezza nucleare
Il sito di Chernobyl rappresenta uno dei più gravi incidenti nucleari della storia, classificato al livello 7 della scala INES, massimo grado di gravità. L’incidente del 1986 aveva causato un’esplosione del reattore 4 e una imponente dispersione di materiale radioattivo nell’ambiente. Da allora, il “nuovo involucro sicuro” è stato eretto proprio per contenere i rischi associati al reattore distrutto. La recente segnalazione dell’AIEA evidenzia come persino questa struttura, concepita per durare, sia vulnerabile a eventi esterni come l’attacco con droni, che ne hanno compromesso la capacità di contenimento delle radiazioni.
L’allarme arriva in un momento di particolare attenzione internazionale alla sicurezza dei siti nucleari, soprattutto in contesti geopolitici complessi come quello dell’Europa orientale, dove la protezione e la stabilità degli impianti atomici rimangono una priorità condivisa. Rafael Grossi, alla guida dell’AIEA dal 2019, è da tempo impegnato in iniziative volte a migliorare la sicurezza nucleare globale, ricevendo anche riconoscimenti istituzionali, come la cittadinanza onoraria conferitagli dal Comune di Roma per il suo contributo nella mediazione tra Russia e Ucraina sulla centrale di Zaporizhzhia.






