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Charlie Kirk, chi era l’influencer conservatore e amico di Trump, ucciso durante evento in Utah

by Marco Viscomi
11 Settembre 2025
Charlie Kirk

Charlie Kirk | Shutterstock

Orem (Utah), 11 settembre 2025 – La notizia dell’aggressione a colpi di arma da fuoco che ha colpito Charlie Kirk, noto attivista e influencer politico conservatore statunitense, ha scosso profondamente l’ambiente politico americano, in particolare la cerchia dei giovani collaboratori della Casa Bianca. Kirk, 31 anni, fondatore di Turning Point USA (TPUSA), è deceduto in seguito alle ferite riportate durante un evento presso la Utah Valley University. La sua morte ha suscitato grande commozione anche tra i leader repubblicani, incluso il presidente Donald Trump, che lo ha definito una figura “leggendaria” e amico personale.

Charlie Kirk, l’icona giovanile del conservatorismo americano

Charlie Kirk, nato nel 1993 a Arlington Heights, Illinois, si era imposto come una delle voci più influenti del conservatorismo giovanile americano. A soli 18 anni, nel 2012, aveva fondato Turning Point USA, associazione senza scopo di lucro volta a promuovere valori conservatori nei campus universitari e nelle scuole superiori, con oltre 250.000 studenti iscritti. Kirk era noto non solo per la sua capacità di mobilitare giovani elettori attraverso eventi pubblici e dibattiti, ma anche per la sua presenza imponente sui social media, con milioni di follower su Instagram e TikTok, e per il suo podcast giornaliero “The Charlie Kirk Show”, tra i più scaricati nel 2025.

Amministratore delegato di diverse realtà collegate a TPUSA, come Turning Point Action, volta a sostenere campagne politiche conservatrici, Turning Point Academy, dedicata a un’educazione improntata a valori tradizionali, e Turning Point Faith, che promuove l’influenza cristiana in politica, Kirk aveva costruito un vero e proprio impero mediatico e politico. Nel 2023, aveva raccolto fondi per 92 milioni di dollari, impiegandoli soprattutto negli stati in bilico, contribuendo in modo determinante alla rielezione di Donald Trump, con il quale intratteneva un rapporto di amicizia consolidata. Anche il figlio di Trump, Don Junior, lo aveva definito una “rock star” del movimento conservatore durante un gala esclusivo organizzato da TPUSA.

Un attivista provocatorio e controverso

Kirk era noto per il suo stile provocatorio e la sua determinazione a coinvolgere attivamente i giovani nel voto, spesso criticando aspramente i falchi repubblicani ma riallineandosi rapidamente alle strategie del presidente Trump. Nel corso della sua carriera aveva promosso dibattiti aperti su temi divisivi come immigrazione e aborto, cercando di attirare partecipanti sia di sinistra sia di destra, con eventi dal titolo emblematico come “Prova che ho torto” (Prove me wrong), che generavano milioni di visualizzazioni online.

Nonostante la popolarità, Kirk era stato oggetto di minacce e protetto da una scorta, soprattutto durante i suoi tour universitari. A testimonianza della controversia che lo circondava, oltre 6.800 persone avevano firmato una petizione per impedirgli di parlare alla Utah Valley University, dove poi è stato vittima dell’agguato mortale.

Il ruolo di Charlie Kirk nella politica americana contemporanea

Oltre alla sua attività con TPUSA, Kirk aveva svolto un ruolo di consulente politico, accompagnando Donald Trump durante la transizione presidenziale del 2016 e fornendo consigli sulla composizione del governo. Nel 2025, poco prima della sua morte, era stato nominato da Trump nel Consiglio dei Visitatori della United States Air Force Academy.

Il suo impegno politico si era esteso anche nel mondo della comunicazione, con uno show radiofonico quotidiano e la fondazione, insieme a Jerry Falwell Jr., del “Falkirk Center for Faith and Liberty” presso la Liberty University, un centro studi conservatore dedicato alla promozione dei valori cristiani e patriottici.

La sua ascesa, accompagnata da una crescita esponenziale di fondi e consensi, non è stata però priva di critiche. Indagini giornalistiche avevano messo in luce pratiche finanziarie controverse dentro TPUSA, con stipendi elevati per i leader e accuse di gestione opaca, ma Kirk aveva sempre mantenuto un saldo seguito tra i giovani conservatori americani.

Il suo assassinio rappresenta un momento di svolta drammatico nella politica americana, sottolineando le tensioni e i rischi associati all’attivismo politico odierno, soprattutto per chi, come Kirk, incarna un modello di leadership giovanile e mediatica in un contesto fortemente polarizzato.

Tags: Charlie KirkDonald TrumpUSA

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