Washington, 5 agosto 2025 – La Commissione di Vigilanza della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha formalmente convocato una serie di figure di spicco della politica e della giustizia americana per testimoniare in merito al controverso caso di Jeffrey Epstein, l’imprenditore accusato di traffico sessuale di minori. Tra i convocati figurano l’ex presidente Bill Clinton e l’ex segretaria di Stato Hillary Clinton, oltre a ex procuratori generali e direttori dell’FBI, tra cui Merrick Garland, Bill Barr, Alberto Gonzales, Jeff Sessions, Loretta Lynch, Eric Holder, James Comey e Robert Mueller. Chiamata a deporre anche l’ex procuratrice generale Pam Bondi.
Le convocazioni e il ruolo del Dipartimento di Giustizia nel dossier Epstein
L’indagine si concentra sul coinvolgimento di personalità di alto profilo nella rete di abusi e traffico sessuale orchestrata da Epstein. La scelta di convocare i Clinton e i vertici del Dipartimento di Giustizia riflette la volontà della commissione di fare piena luce sulle eventuali coperture e omissioni di informazioni. Pam Bondi, segretaria alla Giustizia sotto l’amministrazione Trump, è finita al centro dell’attenzione dopo uno scoop del Wall Street Journal che ha rivelato come avesse avvertito l’allora presidente che il suo nome compariva più volte nelle carte dell’inchiesta.
L’11 agosto è prevista anche la testimonianza di Ghislaine Maxwell, ex complice e fidanzata di Epstein, detenuta in Florida dopo la condanna a 20 anni di carcere per traffico sessuale. Il suo interrogatorio potrebbe rappresentare una svolta nell’indagine, soprattutto alla luce delle nuove evidenze che potrebbe fornire.
La pressione politica e le teorie cospirazioniste
Il caso Epstein è divenuto un terreno di scontro politico acceso, con l’amministrazione Trump sotto crescente pressione. Nonostante le smentite e le cause legali intentate contro chi ha diffuso dettagli compromettenti, la vicenda ha alimentato numerose teorie complottiste e una profonda crisi interna nel movimento MAGA. La commissione, con un voto bipartisan, ha approvato la richiesta di accesso a tutti i documenti sull’inchiesta, isolando alcuni repubblicani oltranzisti.
Nel frattempo, figure politiche come Tulsi Gabbard hanno tentato di deviare l’attenzione lanciando accuse contro l’ex presidente Obama, ma senza fornire nuove prove concrete. La crisi di credibilità che ne è derivata evidenzia come il caso Epstein abbia ormai travalicato l’ambito giudiziario per diventare una questione centrale del dibattito politico nazionale.






