Roma, 27 ottobre 2025 – Il Cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo metropolita di Kinshasa e figura di rilievo nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), denuncia la perdurante crisi nel suo Paese e l’indifferenza della comunità internazionale di fronte al saccheggio delle risorse naturali e alle sofferenze della popolazione. Intervenuto all’Incontro “Osare la pace” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma, il cardinale ha tracciato un quadro drammatico della situazione congolese, segnato da decenni di conflitti e da una guerra silente che continua a mietere vittime.
La crisi in Congo: oltre trent’anni di conflitti e depredazioni
Il cardinale Ambongo ha ricordato che nella Repubblica Democratica del Congo si contano ancora oggi oltre 120 gruppi armati attivi nelle province di Ituri, Nord Kivu, Sud Kivu e Tanganika, con conflitti anche nell’area di Mobondo fino all’altopiano di Bateké. Queste guerre, ha spiegato, hanno causato milioni di morti, distrutto interi villaggi e disperso famiglie, mentre il mondo esterno rimane in un “silenzio colpevole”, continuando a trarre profitto dal saccheggio sistematico delle risorse naturali congolesi.

Il cardinale ha sottolineato come la popolazione paghi il prezzo più alto della guerra con povertà, sfollamenti e disperazione, mentre i bilanci nazionali destinano sempre più risorse agli armamenti a discapito della solidarietà. “Cosa renderà il mondo più sicuro, potenti arsenali o politiche giuste e solidali per i poveri?” si è domandato Ambongo, affermando con forza che la pace non è mera assenza di conflitto, ma frutto di giustizia, dignità umana e lotta contro le cause strutturali della povertà e della corruzione.
Il patto per la pace e il dialogo nazionale inclusivo
In risposta a questa situazione, la Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco), insieme ai pastori protestanti della Chiesa di Cristo in Congo, ha elaborato un patto per la pace e la buona convivenza che invita a un dialogo nazionale inclusivo, coinvolgendo anche le fazioni armate. Il cardinale ha precisato che i congolesi non chiedono una semplice tregua, ma una vera conversione delle menti e il disarmo dei cuori.
Il patto si fonda su cinque principi chiave: il ripristino dei valori sociali e spirituali nelle comunità locali; la risoluzione non violenta dei conflitti affrontandone le cause profonde; l’accoglienza della diversità per rafforzare l’unità nazionale e regionale; la persuasione dei leader politici a porre fine ai conflitti armati, promuovendo uno sviluppo sostenibile e contrastando lo sfruttamento delle risorse; e infine, il sostegno internazionale autentico alla giustizia, alla pace e alla tutela ambientale.
Per attuare questo progetto, sono state proposte commissioni tecniche composte da esperti e accademici in materia di pace e coesione sociale, incaricate di elaborare una Carta nazionale per la pace e l’armonia, destinata ad essere presentata alle massime autorità dello Stato e del Governo. È inoltre in programma una conferenza nazionale mirata a promuovere pace, sviluppo congiunto e convivenza nella regione dei Grandi Laghi africani.
Il ruolo della Comunità di Sant’Egidio e la voce del cardinale Ambongo
L’Incontro “Osare la pace” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio ha rappresentato un’occasione per ascoltare la testimonianza del cardinale e riflettere sulle sfide della pace in Africa. La Comunità, attiva da decenni in progetti di sostegno ai poveri, mediazione internazionale e promozione della giustizia sociale, continua a impegnarsi nel contrastare le guerre dimenticate e le ingiustizie globali.
Fridolin Ambongo Besungu, nato nel 1960 a Boto e creato cardinale da papa Francesco nel 2019, è noto per il suo impegno a favore della pace e della giustizia sociale in Congo. Oltre a guidare l’arcidiocesi di Kinshasa, ha presieduto la commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale nazionale del Congo e ha promosso iniziative contro lo sfruttamento delle risorse naturali e per la tutela dei diritti umani. La sua voce critica si leva anche contro le politiche occidentali, accusate di atteggiamenti neo-colonialisti e di contribuire alla decadenza morale e culturale globale.
Il cardinale Ambongo insiste affinché la comunità internazionale abbandoni la logica degli armamenti e si impegni invece in politiche di solidarietà e sviluppo sostenibile, per garantire un futuro di pace e dignità ai congolesi e a tutte le popolazioni coinvolte nei conflitti africani.






