Continua il caos a Machu Picchu, uno dei siti archeologici più celebri del Perù e patrimonio mondiale dell’UNESCO, dove circa 900 turisti sono rimasti bloccati ad Aguas Calientes a causa di una protesta che ha interrotto il servizio ferroviario essenziale per raggiungere la cittadella Inca.
Proteste e blocchi a Machu Picchu: oltre 1.400 turisti evacuati
Le agitazioni sono scattate dopo la fine della concessione dell’operatore di autobus turistici Consettur, compagnia che gestiva il trasporto tra Aguas Calientes e il sito archeologico. La sostituzione di Consettur con un nuovo gestore, incaricato da un distretto limitrofo, ha scatenato la protesta del Fronte di Difesa degli Interessi di Machu Picchu, che ha bloccato i binari ferroviari posizionando pietre e tronchi per impedire il passaggio dei treni.
Il Ministro del Turismo peruviano, Desilú León, ha confermato che nella notte tra lunedì e martedì sono stati evacuati circa 1.400 turisti, mentre altri 900 rimangono intrappolati nella zona vicina alla famosissima cittadella Inca. Il servizio ferroviario, gestito da PeruRail, è stato sospeso a causa di danni alla stabilità dei binari provocati da “terzi” che hanno scavato parte della linea ferroviaria durante le proteste.
Criticità nel settore trasporti e impatto sul turismo culturale
Il blocco dei trasporti rappresenta un grave problema per l’accesso a Machu Picchu, che si trova a circa 110 km da Cusco e si raggiunge principalmente in treno da quella che fu l’antica capitale dell’Impero Inca. Machu Picchu accoglie una media di 4.500 visitatori al giorno, tra cui un numero significativo di turisti stranieri, e costituisce una risorsa economica vitale per la regione.
I manifestanti denunciano una mancanza di trasparenza e giustizia nella gestione del cambio dell’operatore dei bus turistici, che incide direttamente sui profitti delle imprese locali coinvolte nel settore. La situazione rischia di compromettere anche la percezione internazionale di Machu Picchu, che nel 2007 è stata eletta tra le Nuove Sette Meraviglie del Mondo in un sondaggio globale.
Machu Picchu: un patrimonio mondiale minacciato dalle tensioni sociali
Machu Picchu, scoperta nel 1911 dall’archeologo Hiram Bingham, è situata a 2.430 metri di altitudine nella valle dell’Urubamba e rappresenta una testimonianza ineguagliabile della civiltà Inca, con una superficie di oltre 325 ettari. La cittadella, visitabile e tutelata come patrimonio culturale, è oggi al centro di una controversia che evidenzia le difficoltà di conciliare sviluppo turistico e interessi locali.
Il gruppo internazionale New7Wonders ha recentemente avvertito il governo peruviano che un’escalation delle tensioni potrebbe danneggiare la reputazione di Machu Picchu a livello globale, mettendo a rischio non solo il turismo ma anche lo status di sito patrimonio dell’umanità.
Il governo ha annunciato un incontro imminente con le autorità locali e i rappresentanti sindacali per cercare una soluzione condivisa e ripristinare la normale fruizione del sito. Nel frattempo, la situazione resta delicata e l’accesso a Machu Picchu continua ad essere fortemente limitato.




