La Paz, 20 ottobre 2025 – Rodrigo Paz Pereira, senatore e candidato del Partido Demócrata Cristiano, è il nuovo presidente della Bolivia dopo aver trionfato al ballottaggio con il 54,4% dei voti. La sua vittoria segna una svolta politica significativa nel Paese, ponendo fine a due decenni di predominio della sinistra, rappresentata principalmente dal Movimento al Socialismo (MAS). Nel suo discorso alla nazione, Paz ha promesso di “riaprire la Bolivia al mondo”, impegnandosi a rilanciare la presenza internazionale del Paese sudamericano e a consolidare rapporti strategici, in particolare con gli Stati Uniti.
Il contesto politico e il risultato elettorale
Le elezioni presidenziali boliviane hanno visto una partecipazione alta, ma anche un record storico di voti nulli, pari al 19,3%, risultato dell’appello al boicottaggio lanciato dall’ex presidente Evo Morales, escluso dalla corsa elettorale per ragioni giudiziarie. Al primo turno, Paz Pereira aveva ottenuto il 32,2% dei consensi, superando l’ex presidente Jorge “Tuto” Quiroga, fermatosi al 26,9%. Quest’ultimo ha conquistato il 45,5% nel secondo turno, ma non è riuscito a ribaltare il risultato.
Il successo di Rodrigo Paz è stato interpretato come l’espressione di un desiderio di cambiamento e di un rinnovamento politico moderato, capace di attrarre anche parte dell’elettorato tradizionalmente vicino al MAS, oggi indebolito da profonde divisioni interne.
Le sfide e la strategia di Rodrigo Paz Pereira
Rodrigo Paz, 58 anni, figlio dell’ex presidente Jaime Paz Zamora, ha delineato un programma economico volto a superare la crisi attuale, sotto il nome di “Capitalismo per tutti”, che punta a facilitare l’accesso al credito e promuovere l’economia formale attraverso agevolazioni fiscali e la rimozione delle barriere all’importazione. Ha inoltre annunciato una forte lotta alla corruzione, scegliendo come vice Edman Lara, noto per la sua attività contro i fenomeni corruttivi.
Nel discorso di insediamento, Paz ha voluto ringraziare in modo particolare gli Stati Uniti, tramite il vicesegretario di Stato Christopher Landau, per il sostegno fornito e ha ribadito l’importanza di mantenere “uno stretto rapporto con uno dei governi più importanti del mondo”. Con questa promessa, il nuovo presidente intende riavviare una politica estera di apertura e rilancio internazionale, dopo un ventennio segnato dal governo socialista che aveva invece ridotto il ruolo globale della Bolivia.
Rodrigo Paz dovrà affrontare le molteplici sfide di un Paese segnato da crisi economica e politiche di forte polarizzazione, ma la sua elezione rappresenta un segnale chiaro di cambiamento nelle dinamiche interne boliviane e nei rapporti con la comunità internazionale.






