Bujumbura, 2 luglio 2025 – In un tragico episodio di violenza, sei persone accusate di stregoneria sono state uccise brutalmente nella provincia di Bujumbura, in Burundi. Secondo fonti locali e testimoni oculari, le vittime sono state bruciate vive, lapidate o picchiate da una milizia collegata al partito di governo, nota come Imbonerakure.
La dinamica dell’attacco e il ruolo degli Imbonerakure
Come riferito dal responsabile amministrativo della collina di Gasarara, a circa 10 chilometri da Bujumbura, l’attacco è avvenuto nel pomeriggio di lunedì, quando un gruppo di giovani militanti Imbonerakure ha fatto irruzione nelle abitazioni di una decina di persone accusate di pratiche magiche. Sei di loro sono state uccise in modo atroce: due sono state arse vive, mentre le altre quattro sono state uccise a colpi di manganello o lapidate con grosse pietre. Il responsabile ha definito l’azione “una barbarie senza nome”.
Testimoni indipendenti hanno confermato l’autenticità di video circolanti sui social network che mostrano chiaramente la partecipazione degli Imbonerakure, che sono il movimento giovanile del partito di governo burundese. Questa milizia è stata più volte denunciata da organizzazioni internazionali quali Human Rights Watch e dall’ONU per episodi di torture, uccisioni e violenze, specialmente durante il mandato del defunto presidente Pierre Nkurunziza.
Contesto e implicazioni delle accuse di stregoneria in Burundi
Le accuse di stregoneria in Burundi e in altre aree dell’Africa centrale rappresentano un fenomeno radicato in credenze tradizionali e tensioni sociali. Le milizie come gli Imbonerakure, che hanno un forte controllo territoriale, spesso sfruttano queste convinzioni per perpetrare violenze contro presunti “stregoni”. Questo clima di terrore è aggravato dalla fragilità politica e sociale del Paese, dove l’impunità e la repressione delle opposizioni alimentano tali episodi.
Il caso di Bujumbura si inserisce in un quadro più ampio di violenze politiche e sociali che colpiscono il Burundi, e testimonia la gravità delle violazioni dei diritti umani perpetrate da gruppi paramilitari legati al potere. Le autorità internazionali e le organizzazioni per la difesa dei diritti umani continuano a monitorare la situazione, sottolineando la necessità di un intervento per fermare queste atrocità.






