Il Burkina Faso ha introdotto una legge che rende reato le relazioni omosessuali. Il provvedimento stabilisce pene che vanno da due a cinque anni di carcere e sanzioni pecuniarie per chi viene riconosciuto colpevole. Per le persone straniere coinvolte in rapporti omosessuali, la misura prevede invece l’espulsione dal territorio nazionale. La riforma, che modifica il Codice della persona e della famiglia, sarà accompagnata da una campagna di sensibilizzazione rivolta alla popolazione, come annunciato dal ministro della Giustizia Edasso Rodrigue Bayala attraverso la televisione di Stato.
Il contesto politico
Il Paese dell’Africa occidentale, privo di sbocchi sul mare, è guidato da una giunta militare con a capo Ibrahim Traoré, arrivato al potere nel 2022 grazie a un colpo di stato. Traoré, 37 anni, ha progressivamente allontanato il Burkina Faso dalle ex potenze coloniali, in particolare dalla Francia, orientando invece le proprie alleanze verso la Russia, che da tempo cerca di rafforzare la sua presenza nel continente.
Il ruolo dell’Assemblea
La legge è stata votata senza opposizioni dai 71 membri non eletti dell’Assemblea legislativa di transizione, l’organo che esercita le funzioni parlamentari dall’arrivo al potere della giunta militare. Non è la prima volta che le autorità intervengono contro la comunità LGBTQ+: già nel 2023 il Consiglio superiore della comunicazione aveva vietato la diffusione di canali televisivi accusati di “promuovere l’omosessualità”.
L’Africa e i diritti LGBTQ+
Il caso del Burkina Faso si inserisce in un quadro più ampio. Attualmente, un terzo dei Paesi del mondo mantiene leggi che vietano i rapporti omosessuali, prevedendo pene detentive e, in alcuni casi, persino la pena capitale. In Africa la situazione è particolarmente diffusa: in 30 nazioni su 54 le relazioni tra persone dello stesso sesso sono considerate illegali. Le sanzioni variano notevolmente: in Tanzania, Zambia, Sierra Leone e Gambia possono arrivare all’ergastolo; in Nigeria, Kenya e Malawi le pene possono raggiungere i 14 anni di prigione.
Una tendenza in contrasto con il resto del mondo
Mentre in molti Paesi si assiste a una progressiva depenalizzazione dell’omosessualità, in varie zone dell’Africa e in alcune regioni dell’Asia si registra una “preoccupante regressione”. A denunciarlo era stata l’International Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender and Intersex Association (Ilga World) nel suo ultimo rapporto, sottolineando come le nuove normative vadano in direzione opposta rispetto agli sviluppi a livello internazionale.






