Brasilia, 23 ottobre 2025 – La Corte Suprema brasiliana (STF) ha reso pubblico il testo integrale della sentenza che condanna l’ex presidente Jair Bolsonaro a 27 anni e 3 mesi di carcere per il reato di tentato colpo di Stato. La decisione, adottata l’11 settembre scorso dalla Prima Sezione della corte con una maggioranza di quattro giudici su cinque, segna un momento storico per il Brasile, segnando la prima condanna di un ex presidente per un tentativo di golpe militare.
La sentenza e le vie legali residue
Il documento, composto da 1.991 pagine, è stato pubblicato oggi e dà avvio ai termini per la presentazione dei ricorsi. Gli avvocati di Bolsonaro e degli altri sette condannati hanno infatti cinque giorni per depositare un primo ricorso, che però può riguardare soltanto questioni formali o di redazione del testo, senza possibilità di discutere il merito della condanna. Un secondo ricorso, che potrebbe entrare nel merito, deve essere presentato entro 15 giorni successivi, ma la prassi stabilisce che venga respinto quando la sentenza è stata emessa da un’ampia maggioranza, come in questo caso.
Dopo l’esame dei ricorsi, la Corte dovrà ordinare l’esecuzione della pena e decidere dove Bolsonaro sconterà la condanna. Attualmente, l’ex capo di Stato, 70 anni, si trova agli arresti domiciliari nella sua residenza a Brasilia dal 4 agosto 2025, sotto costante sorveglianza della polizia. Secondo alcuni legali, il trasferimento in carcere potrebbe avvenire già nel mese di novembre.
Chi è stato condannato oltre a Bolsonaro?
Bolsonaro è stato giudicato colpevole di aver orchestrato un tentativo di mantenere il potere in modo illegale dopo la sconfitta elettorale del 2022 contro Luiz Inácio Lula da Silva. La giudice Carmen Lucia ha sottolineato che esistono prove evidenti del suo intento di “erodere la democrazia e le istituzioni”. La sentenza si inserisce in un quadro di forti tensioni politiche e sociali, con Bolsonaro che mantiene un solido seguito tra i suoi sostenitori, i quali hanno già manifestato contro il processo, definito da loro un “processo politico”.
Tra gli altri condannati figurano sette collaboratori stretti di Bolsonaro, tra cui ex ministri della Difesa e consiglieri militari, ritenuti complici nelle trame golpiste che culminarono negli attacchi del gennaio 2023 ai palazzi del potere di Brasilia. Questi episodi ricordano per modalità e obiettivi l’assalto a Capitol Hill negli Stati Uniti del 2021.
La sentenza della Corte Suprema rappresenta un punto di svolta nella storia democratica brasiliana e riflette la complessità del sistema politico nazionale, caratterizzato da un Congresso frammentato e dalla forte presenza di forze conservatrici. Il processo ha già acceso un dibattito acceso tra i sostenitori di Bolsonaro e il governo Lula, che ha difeso l’azione della magistratura come necessaria per la tutela dello Stato di diritto. Intanto, il sostegno internazionale a Bolsonaro si manifesta anche attraverso dichiarazioni di personalità come l’ex presidente statunitense Donald Trump, che ha definito la condanna “sorprendente” e parte di una “persecuzione politica”.
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