Il presidente brasiliano Lula ha espresso un netto avvertimento in un’intervista rilasciata alla rete televisiva Band, riguardo a un’eventuale imposizione di nuove sanzioni da parte degli Stati Uniti contro il Brasile. La minaccia potrebbe arrivare a seguito della sentenza emessa dalla Corte suprema di Brasilia che ha condannato l’ex presidente Jair Bolsonaro a 27 anni di carcere.
Brasile: Lula risponde alle possibili sanzioni degli USA
Lula ha dichiarato che il Brasile “reagirà man mano che le misure verranno adottate” qualora il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, decidesse di imporre ulteriori sanzioni. Il capo di stato brasiliano ha definito le sanzioni già in vigore come “tutte false”, sostenendo che Trump sia consapevole che le accuse mosse contro il Brasile sono infondate. In particolare, ha smentito l’esistenza di un deficit commerciale e ha criticato l’interferenza americana nel sistema giudiziario brasiliano.
Durante l’intervista, Lula si è mostrato visibilmente irritato ricordando la richiesta di Trump alla Corte suprema di sospendere il procedimento contro Bolsonaro per evitare l’aumento del 50% dei dazi imposti al Brasile. “Se il presidente Trump vivesse in Brasile e avesse fatto quello che ha fatto Bolsonaro, sarebbe sotto processo anche lui. Qui c’è una legge per tutti”, ha ribadito con fermezza.
Contesto politico e giudiziario
La sentenza contro Bolsonaro rappresenta un evento cruciale nella politica brasiliana e rischia di aggravare ulteriormente le tensioni diplomatiche con Washington, dove Donald Trump è tornato alla presidenza nel 2025. Il leader statunitense, noto per le sue posizioni protezionistiche e nazionaliste, ha già in passato adottato misure economiche restrittive contro il Brasile, causandone frizioni commerciali e politiche.
Lula, che guida il Brasile dal gennaio 2023 in un terzo mandato non consecutivo, ha fatto della lotta alla corruzione e alla giustizia indipendente uno dei cardini della sua amministrazione. La condanna di Bolsonaro, ex presidente e suo predecessore, è vista come un segnale forte di svolta, ma anche come un elemento di possibile destabilizzazione nei rapporti con gli Stati Uniti, soprattutto se si concretizzassero le minacce di nuove sanzioni economiche.
Le dichiarazioni di Lula confermano la volontà del Brasile di difendere la propria sovranità e il proprio sistema giudiziario contro ogni forma di pressione esterna, delineando un quadro di crescente conflitto diplomatico tra le due potenze americane.






