Il giudice della Corte Suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, ha confermato il rischio di fuga dell’ex presidente Jair Bolsonaro, dopo che il Centro di Monitoraggio Integrato di Brasilia ha rilevato un tentativo di rimozione del braccialetto elettronico ai domiciliari da parte dell’ex capo di stato.
Il pericolo di fuga di Bolsonaro e la mobilitazione dei sostenitori
Alle 0:08 di oggi, il sistema elettronico di controllo ha registrato una violazione, evidenziando la possibile intenzione di Bolsonaro di rompere la cavigliera, strumento di sorveglianza a cui è sottoposto dallo scorso 4 agosto. L’episodio è avvenuto durante una veglia davanti al condominio dove l’ex presidente è ristretto, convocata da suo figlio, il senatore Flávio Bolsonaro.
Nell’ordinanza, il giudice Moraes ha sottolineato come questa azione rientri in un modus operandi consolidato, volto a mobilitare i sostenitori per generare confusione e favorire obiettivi personali dell’ex presidente. Il magistrato ha inoltre segnalato il rischio concreto che Bolsonaro potesse cercare rifugio in ambasciate vicine alla sua abitazione, facendo riferimento anche alla fuga all’estero di alcuni membri del suo entourage, come il deputato Alexandre Ramagem, la deputata Carla Zambelli e Eduardo Bolsonaro, anch’essi indagati per tentativi di sottrarsi alla giustizia.
Il ruolo del giudice Alexandre de Moraes e le tensioni politiche
Alexandre de Moraes, giudice di spicco nella magistratura brasiliana e figura controversa per il suo ruolo nelle indagini su Bolsonaro, ha motivato la decisione sulla carcerazione preventiva proprio con il pericolo di evasione, dopo il tentativo di rimozione del dispositivo elettronico.
Il giudice è noto per aver guidato importanti inchieste contro l’ex presidente, tra cui quella sul tentato colpo di stato militare del 2022, che ha portato alla condanna di Bolsonaro a 27 anni e tre mesi di carcere per aver cercato di mantenere illegalmente il potere dopo la sconfitta elettorale. Le sue decisioni hanno suscitato reazioni internazionali, con gli Stati Uniti che hanno imposto sanzioni al magistrato e dazi sul Brasile, in un contesto di forti tensioni politiche.
L’arresto di Bolsonaro rappresenta una tappa cruciale nel complesso scenario politico brasiliano, segnato da scontri tra poteri e un contesto di forte polarizzazione sociale.





