Washington, 4 dicembre 2025 – Durante l’audizione congiunta presso le commissioni di Camera e Senato, l’ammiraglio Frank Bradley ha fornito una testimonianza che scagiona il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, riguardo agli ordini impartiti durante un’operazione militare in Yemen. Secondo quanto riferito dal deputato democratico Jim Himes alla CNN, Hegseth non avrebbe ordinato di uccidere tutti i sopravvissuti all’attacco contro una cosiddetta “nave della droga“.
La testimonianza dell’ammiraglio Bradley scagiona Hegseth
L’ammiraglio Frank Bradley, figura di rilievo nel Pentagono, ha chiarito che le accuse dirette a Pete Hegseth sono infondate in merito a un presunto ordine di sterminio dei sopravvissuti a un attacco militare. Questa dichiarazione rappresenta un elemento chiave nel dibattito politico e istituzionale che si è acceso attorno alla figura del segretario alla Difesa, la cui gestione è stata oggetto di scrutinio e controversie.

Il rapporto dell’Ispettore Generale del Pentagono
Parallelamente, l’Ispettore Generale del Pentagono ha pubblicato un dettagliato rapporto di 84 pagine riguardante l’indagine relativa alla condivisione, da parte di Hegseth, di piani di attacco in Yemen tramite l’applicazione di messaggistica Signal. Il documento evidenzia che, sebbene tali azioni potessero mettere in pericolo la sicurezza dei soldati americani, non sono state riscontrate violazioni delle norme governative sulle informazioni classificate. Il rapporto, quindi, non attribuisce a Hegseth alcuna infrazione formale, pur segnalando i rischi associati a una gestione poco prudente di informazioni sensibili.
Questi sviluppi si inseriscono in un contesto di crescente attenzione verso la condotta e le decisioni del segretario alla Difesa, nominato nel 2025 nell’amministrazione Trump, e che ha dovuto affrontare diverse accuse e polemiche durante il suo mandato. La testimonianza dell’ammiraglio Bradley e il rapporto dell’Ispettore Generale rappresentano elementi fondamentali per valutare la sua posizione e le implicazioni delle sue azioni nel quadro della sicurezza nazionale e delle operazioni militari statunitensi all’estero.






