Brasilia, 18 luglio 2025 – Nuovi sviluppi riguardano l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, coinvolto in un processo per un tentativo di colpo di stato avvenuto nel 2022. Nel corso di un’operazione della polizia federale presso la sua residenza nel quartiere Giardino Botanico di Brasilia, sono state adottate misure cautelari che impongono a Bolsonaro l’uso di un braccialetto elettronico, oltre a restrizioni molto severe sulle sue attività.
Le misure cautelari imposte a Jair Bolsonaro
Le perquisizioni odierne, svolte dalla polizia federale presso l’abitazione di Bolsonaro nel quartiere Giardino Botanico di Brasilia e nel suo ufficio, hanno portato al sequestro di diversi documenti, una pen drive nascosta in bagno, un telefono cellulare e 14.000 dollari in contanti. Fonti di Cnn Brasil sostengono che sono stati sequestrati anche 10mila dollari in contanti. Secondo quanto riportato dal portale G1, infatti, fonti investigative indicano che l’ex capo di Stato avrebbe manifestato l’intenzione di cercare rifugio in un’ambasciata per evitare un possibile arresto, alimentando i timori di fuga.
Per questo motivo l’ex presidente è stato trasferito alla sede della polizia per l’applicazione del braccialetto elettronico, che dovrà portare costantemente. Le principali disposizioni riguardano inoltre il divieto di avvicinarsi alle ambasciate, l’obbligo di rimanere a casa tra le 19 di sera e le 7 del mattino, e il divieto assoluto di utilizzare i social network. Bolsonaro non potrà inoltre mantenere contatti né con co-indagati né con diplomatici stranieri. Tali misure sono state disposte dalla Corte Suprema brasiliana nell’ambito del processo in corso presso l’Alta Corte.
La difesa di Bolsonaro ha espresso “sorpresa e indignazione” per l’imposizione di queste restrizioni, sottolineando che il loro assistito ha sempre rispettato le decisioni della giustizia.
Tensioni diplomatiche e reazioni internazionali
Durante l’operazione è stata trovata anche una copia della causa civile intentata negli Stati Uniti dalla Trump Media & Technology Group e dalla piattaforma Rumble contro il giudice della Corte Suprema brasiliana Alexandre de Moraes, titolare dell’indagine sul tentato golpe. La denuncia accusa Moraes di aver violato la libertà di espressione ordinando la rimozione di contenuti e profili bolsonaristi attivi su Rumble in Brasile.
Il contesto politico si è ulteriormente complicato dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un aumento del 50% dei dazi sui prodotti brasiliani a partire dal 1° agosto 2025. Trump ha motivato questa decisione sostenendo che Bolsonaro sarebbe vittima di una “caccia alle streghe” giudiziaria, potenzialmente condannabile a oltre 40 anni di carcere.
Il presidente brasiliano in carica, Luiz Inácio Lula da Silva, ha risposto con fermezza definendo la decisione statunitense come un “ricatto inaccettabile” e ribadendo che il Brasile è sempre stato aperto al dialogo. Questa situazione si inserisce in un quadro di crescenti tensioni tra i due Paesi, con implicazioni che potrebbero estendersi anche agli scambi commerciali e alle relazioni diplomatiche.
In questo momento cruciale per la politica brasiliana, l’applicazione del braccialetto elettronico a Jair Bolsonaro rappresenta un significativo sviluppo giudiziario e simbolico, mentre le tensioni con gli Stati Uniti aumentano. La vicenda resta in evoluzione, con la polizia federale ancora impegnata nelle operazioni e ulteriori sviluppi attesi nelle prossime ore.
Le dure parole di Bolsonaro
L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha definito una “suprema umiliazione” l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico e le nuove misure cautelari imposte dalla Corte Suprema brasiliana, che lo considera a rischio fuga.
Le misure si inseriscono in una nuova inchiesta aperta all’inizio di luglio, poco dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump sull’introduzione di dazi del 50% sulle esportazioni brasiliane. Secondo la Corte, durante un’intervista l’ex presidente avrebbe confessato la propria condotta criminale, mostrando di aver tentato di subordinare la sospensione delle misure statunitensi a un’eventuale amnistia personale.
Bolsonaro, presente in conferenza stampa, ha negato di aver mai pensato di lasciare il Brasile o di rifugiarsi in un’ambasciata, sottolineando la sua volontà di rimanere nel paese nonostante le restrizioni giudiziarie.






