L’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, non parteciperà alle elezioni generali del 17 agosto. Il Tribunale Supremo Elettorale ha respinto la sua candidatura a causa della mancanza di personalità giuridica del suo partito, in crisi legale
L’ex presidente boliviano Evo Morales non potrà partecipare alle elezioni generali previste per il 17 agosto 2025. Il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) ha ufficialmente confermato il rifiuto della sua candidatura, dopo che Morales aveva tentato di registrarsi all’ultimo minuto tramite il Partito d’Azione Nazionale Boliviano (PAN-Bol). Tuttavia, questo partito ha perso il suo status legale solo poche settimane fa, complicando ulteriormente la situazione.
La decisione del TSE
Fernando Arteaga, segretario del TSE, ha dichiarato in una conferenza stampa che né il partito “Evo Pueblo” né il PAN-Bol possiedono la personalità giuridica necessaria per concorrere alle elezioni. La scadenza per la registrazione dei candidati, che include presidenti, vicepresidenti, senatori e deputati, è scaduta alla mezzanotte locale. Durante questo periodo, almeno dieci partiti politici sono riusciti a registrare i propri candidati, mentre gli sforzi di Morales sono stati vanificati.
Tensioni politiche in aumento
L’esclusione di Morales arriva in un contesto di crescente tensione politica. Poche ore prima della decisione del TSE, i suoi sostenitori nel dipartimento di Cochabamba avevano minacciato di scendere in piazza per protestare contro la sua esclusione, promettendo una “rivoluzione di piazza”. Questi avvertimenti sono stati trasmessi in diretta e condivisi dallo stesso Morales attraverso i suoi canali social, dimostrando la sua continua influenza nel panorama politico boliviano.
Il contesto storico
Morales, leader del movimento indigeno e figura centrale della sinistra boliviana, ha governato il paese dal 2006 fino alla sua controversa uscita nel 2019. Da allora, ha vissuto in esilio in Argentina, ritornando in Bolivia solo nel 2020 dopo le elezioni che hanno portato al governo il suo successore, Luis Arce, del partito MAS (Movimento al Socialismo).
La sua esclusione dalle elezioni rappresenta un ulteriore capitolo nella tumultuosa storia politica della Bolivia, un paese segnato da profonde divisioni e conflitti sociali. Questi elementi si riflettono anche nella reazione dei suoi sostenitori, pronti a mobilitarsi per difendere il loro leader. Con le elezioni che si avvicinano, il clima politico si preannuncia teso e instabile.