Beatriz Corredor, presidente di Rete Elettrica Spagnola, ha dichiarato che il blackout di lunedì non è collegato alle energie rinnovabili
Un evento senza precedenti ha colpito la Spagna lunedì scorso, quando un blackout ha paralizzato gran parte della penisola per la prima volta in cinquant’anni. In un’intervista alla radio Cadena Ser, Beatriz Corredor, presidente di Rete Elettrica Spagnola (REE) ed ex ministra della Casa, ha chiarito che non esiste alcun collegamento tra questo grave incidente e la crescente penetrazione delle energie rinnovabili nel sistema elettrico nazionale.
Il ruolo delle energie rinnovabili
Corredor ha sottolineato l’importanza di non attribuire a fattori ambientali la responsabilità di un evento così serio, affermando che le tecnologie rinnovabili funzionano “in maniera stabile” e dispongono di sistemi di sicurezza che permettono loro di operare senza problemi, similmente a quelli delle fonti di energia convenzionali. Per fugare ogni dubbio, ha anche annunciato l’avvio di un’inchiesta tecnica per escludere la possibilità di un cyberattacco, una preoccupazione che ha preso piede in un contesto globale sempre più vulnerabile a minacce informatiche.
Analisi del sistema elettrico
Il sistema elettrico spagnolo, ha ribadito Corredor, è il migliore d’Europa e l’operatore sta analizzando milioni di dati per identificare la causa precisa del blackout, promettendo trasparenza e responsabilità. Ha anche riconosciuto che, sebbene il rischio zero non esista, “oggi come oggi non potrebbe accadere di nuovo” un simile crollo, grazie all’esperienza acquisita.
Responsabilità e sicurezza
In risposta alle dichiarazioni del premier Pedro Sanchez, che ha indicato le responsabilità degli operatori privati nel settore, Corredor ha mantenuto una posizione neutrale, affermando che il sistema elettrico nel suo insieme ha subito un fallimento e che tutti i soggetti coinvolti ne fanno parte. Ha definito ragionevole l’inchiesta indipendente avviata dal governo e ha escluso la possibilità di dimettersi, dichiarando di non aver nulla di cui rimproverarsi.
Infine, Corredor ha confermato che non ci sono prove preliminari di un attacco informatico, ma ha aperto i dati all’Istituto Nazionale di Cybersicurezza e al Centro Nazionale di Protezione delle Infrastrutture Critiche per un’analisi approfondita. La trasparenza e la sicurezza rimangono al centro delle discussioni, mentre la Spagna cerca di ripristinare la fiducia nel suo sistema energetico.






