Minsk, 13 dicembre 2025 – Le autorità bielorusse hanno effettuato un importante gesto politico liberando un totale di 123 detenuti, tra cui figure di rilievo come Maria Kolesnikova, una delle leader dell’opposizione, e Ales Bialiatski, premio Nobel per la pace 2022 e noto attivista per i diritti umani. La notizia, confermata sia dai media di stato bielorussi sia da gruppi di attivisti, segna un passo significativo in un contesto di forte tensione interna e internazionale.
Il rilascio dei detenuti e la partecipazione degli Stati Uniti
Tra i 123 liberati risultano anche cinque cittadini ucraini, come ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In un messaggio pubblicato su Telegram, Zelensky ha sottolineato l’importanza della collaborazione con gli Stati Uniti e con le agenzie di intelligence ucraine per ottenere questo risultato: “Grazie al ruolo attivo degli Stati Uniti e alla collaborazione delle nostre agenzie di intelligence, circa un centinaio di persone vengono ora rilasciate, tra cui cinque ucraini”. Il presidente ha inoltre incaricato i servizi di sicurezza di intensificare gli sforzi per ottenere, entro l’inizio del prossimo anno, la liberazione di ulteriori prigionieri di guerra ucraini trattenuti dalla Russia.
Parallelamente a questo sviluppo, un inviato statunitense ha annunciato l’intenzione di Washington di revocare le sanzioni sul potassio bielorusso, un segnale che potrebbe indicare un tentativo di incentivare Minsk verso una maggiore apertura e cooperazione internazionale.
L’importanza di Ales Bialiatski e la sua situazione
La liberazione di Ales Bialiatski rappresenta un evento di grande rilevanza. Attivista bielorusso di spicco e presidente del Centro per i diritti umani “Viasna”, Bialiatski era detenuto con accuse ritenute politicamente motivate, che gli sono costate una condanna a dieci anni di carcere. Amnesty International e numerose organizzazioni per i diritti umani avevano più volte denunciato il suo arresto come un atto di repressione contro la società civile bielorussa. Negli ultimi tempi, le condizioni di salute di Bialiatski erano peggiorate sensibilmente, aggravate dal rifiuto delle autorità carcerarie di consegnargli medicinali essenziali.
La sua scarcerazione, pertanto, non solo alleggerisce la pressione sulle organizzazioni internazionali impegnate nella difesa dei diritti umani, ma rappresenta anche un segnale di possibile distensione nel panorama politico della Bielorussia, paese da tempo sotto osservazione per le violazioni delle libertà civili.
Il rilascio congiunto di oppositori politici e cittadini stranieri si inserisce in un contesto internazionale complesso, con la Bielorussia che potrebbe tentare di alleggerire le tensioni con l’Occidente, mentre l’Ucraina continua a spingere per la liberazione dei propri prigionieri di guerra in Russia.






