Londra, 8 settembre 2025 – Nuovo intervento critico da parte di Banksy, l’artista britannico noto per le sue opere di street art cariche di denuncia sociale e politica. Questa volta la sua arte si concentra sulla crescente repressione delle proteste nel Regno Unito, in particolare sui recenti arresti e le misure repressive adottate contro i sostenitori di Palestine Action, gruppo recentemente dichiarato organizzazione terroristica dal governo di Keir Starmer.
L’opera di Banksy contro la repressione giudiziaria
Il nuovo murale di Banksy è apparso sul muro laterale delle Royal Courts of Justice nel cuore di Londra. Raffigura un giudice in toga e parrucca, intento a colpire con un martelletto processuale una manifestante sdraiata a terra. La donna è riconoscibile grazie a un cartello di protesta sanguinante che tiene in mano, simbolo forte della violenza istituzionale contro chi si oppone. L’autenticità dell’opera è stata confermata dal profilo Instagram ufficiale di Banksy, che continua a mantenere l’anonimato pur facendo sentire la sua voce con immagini potenti e provocatorie.
Sebbene il graffito non riporti riferimenti espliciti a fatti di cronaca, la BBC interpreta il messaggio come una chiara critica alle azioni del governo laburista di Starmer e della polizia britannica che hanno criminalizzato Palestine Action, un gruppo noto per le sue azioni di disobbedienza civile contro la presenza militare, ma mai condannato per violenza contro persone.
La stretta repressiva sulle proteste pro-Palestina
Solo ieri, durante una manifestazione di protesta contro la messa al bando di Palestine Action, la polizia londinese ha effettuato 890 arresti, di cui 857 ai sensi del Terrorism Act. La maggior parte dei fermati erano manifestanti pacifici che esprimevano solidarietà verso la causa palestinese con cartelli recanti slogan come “Io mi oppongo al genocidio, io sostengo Palestine Action”. Questa ondata repressiva ha portato a circa 1500 arresti in poche settimane, suscitando dure critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International e della stessa ONU, che hanno espresso preoccupazioni sulla limitazione della libertà di espressione e di manifestazione nel Regno Unito.
Il murale di Banksy si inserisce così nel contesto di un clima politico sempre più teso, dove il dissenso sociale viene stigmatizzato e represso con misure drastiche, alimentando un dibattito acceso sulla tutela dei diritti civili e politici nella democrazia britannica.






