Sydney, 15 dicembre 2025 – Dopo l’attentato avvenuto a Bondi Beach, una delle spiagge più iconiche di Sydney, sono emerse numerose notizie false riguardanti l’identità dell’eroe che ha disarmato uno degli assalitori. Il protagonista di questo gesto coraggioso è il 43enne Ahmed al Ahmed, di origine siriana e musulmano, ma sui social e su diverse piattaforme digitali sono circolate informazioni errate che lo hanno erroneamente identificato come “Edward Crabtree”.
Grok e l’eroe di Bondi Beach: le fake news
Il caos informativo è stato in parte causato da un chatbot sviluppato da xAI, noto come Grok, molto diffuso sulla piattaforma X di Elon Musk. Il sistema ha fornito dati sbagliati sull’identità di Ahmed, mettendo in dubbio anche l’autenticità di video e fotografie che documentavano l’atto eroico.
In alcune risposte, il chatbot ha confuso l’uomo con un ostaggio israeliano, mentre in altre ha inserito temi fuori contesto, come la situazione dei palestinesi sotto l’esercito israeliano. Un ulteriore errore ha portato a citare un “informatico 43enne” di nome Edward Crabtree, un personaggio completamente inventato che sarebbe stato il vero eroe dell’attacco.
Questa disinformazione ha avuto origine da un sito web chiamato The Daily, creato poche ore dopo l’attacco, che ha pubblicato un articolo fasullo con dettagli falsi sulla vita di Crabtree e citazioni inesistenti attribuite alla polizia. Le immagini utilizzate erano reali, ma accompagnate da un testo chiaramente generato da intelligenza artificiale, come evidenziato da un linguaggio artificioso e dalla ripetizione di caratteri speciali.
Reazioni e chiarimenti ufficiali
Il sito web in questione appare essere stato creato esclusivamente per diffondere questa notizia falsa: molti altri link presenti nel sito portano a contenuti inventati, come un summit sul cambiamento climatico mai avvenuto, e le immagini cambiano continuamente senza corrispondere ai titoli.
Con il passare delle ore, il chatbot Grok ha iniziato a correggere i propri errori, riconoscendo la vera identità di Ahmed al Ahmed e attribuendo la confusione a post virali e a un possibile riferimento scherzoso a un personaggio di fantasia.
Nel frattempo, la famiglia di Ahmed ha espresso profondo orgoglio per il suo gesto. Il padre, Mohamed Fateh al Ahmed, ha raccontato che il figlio si trovava lì “per caso”, per prendere un caffè con un amico. “Ha visto le vittime, il sangue, donne e bambini sdraiati per terra, e ha agito spinto da coscienza e umanità”, ha dichiarato.
Ahmed, ferito alla spalla e alla mano durante l’attacco, è in condizioni stabili e attende ulteriori cure mediche. Dal villaggio siriano dove è nato, lo zio Mohamed Ahmed al Ahmed ha espresso soddisfazione e orgoglio per il nipote, sottolineando che il suo coraggio ha reso orgogliosi non solo la famiglia, ma anche l’intera comunità musulmana e il mondo intero.






