Kiev, 3 settembre 2025 – Nella notte appena trascorsa, la Russia ha intensificato le sue operazioni militari contro l’Ucraina lanciando un massiccio attacco aereo composto da droni e missili. Secondo quanto comunicato dalle autorità ucraine, il totale dei mezzi impiegati ha raggiunto quota 526, di cui 502 droni e 24 missili. L’assalto ha colpito principalmente la parte occidentale del Paese, causando danni ad abitazioni e infrastrutture civili nonché feriti tra la popolazione.
Ucraina, dettagli dell’attacco della Russia
L’aviazione ucraina ha fornito aggiornamenti precisi sull’operazione diretta dalla Russia, sottolineando che i droni e i missili hanno interessato 14 località diverse, con tre missili e 69 droni da combattimento che hanno centrato i loro obiettivi. Inoltre, i resti dei proiettili abbattuti sono caduti in altrettante 14 località, aggravando la situazione sul terreno. Le autorità regionali occidentali hanno confermato che diverse persone sono rimaste ferite e che sono stati registrati danni a edifici civili e infrastrutture essenziali.
Questa ondata di attacchi si inserisce in un contesto di conflitto prolungato tra Russia e Ucraina, che vede Kiev come epicentro strategico e simbolico della resistenza ucraina. La città, capitale dell’Ucraina e centro nevralgico politico e amministrativo con una popolazione di quasi 3 milioni di abitanti, continua a essere sotto pressione militare nonostante le difese messe in campo.
Contesto geopolitico e dichiarazioni ufficiali
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha più volte ribadito che Mosca non può imporre veti sulle scelte sovrane dell’Ucraina in relazione all’ingresso nell’Unione Europea e nella NATO. Nel corso di una conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, Zelensky ha sottolineato la necessità di aumentare la pressione internazionale su Mosca attraverso sanzioni mirate, affinché si giunga a un immediato cessate il fuoco. L’attuale fase del conflitto riflette un’escalation nelle azioni militari russe, che continuano a colpire obiettivi civili e militari nel territorio ucraino, con gravi conseguenze per la popolazione e la stabilità regionale.






